Helene SchjerfbeckHelene Sofia Schjerfbeck (Helsinki, 10 luglio 1862 – Saltsjöbaden, 23 gennaio 1946) è stata una pittrice finlandese. Il suo stile, spesso cambiato durante la sua vita, è stato definito come realista, romantico, impressionista, simbolista ed espressionista e addirittura astratto[1]. È conosciuta soprattutto per i suoi autoritratti. BiografiaInfanziaHelene Schjerfbeck nasce a Helsinki nella famiglia di Svante Schjerfbeck e Olga Johanna Schjerfbeck. All'età di quattro anni la sua vita viene segnata da un incidente, quando cade da una scaletta e si frattura l'anca. Non si riprenderà mai completamente e zoppicherà per il resto della sua vita. Non può quindi andare a scuola e ha invece tempo per disegnare, dipingere e sviluppare il suo talento artistico.[2] Anni di studio e viaggiBambina prodigio, nel 1873, a soli 11 anni, cinque anni più giovane degli altri allievi, si iscrive alla scuola di disegno della Società d'Arte Finlandese. Verso la fine del decennio Helene, ancora giovane, comincia a diventare famosa in ambito finlandese. Nel 1879 vince un premio in una competizione organizzata dalla Società d'Arte Finlandese e nel 1880 partecipa a una mostra promossa dalla medesima società. Lo stesso anno riceve anche una borsa di studio dal Senato Imperiale russo per viaggiare. Parte così per Parigi assieme all'amica Helena Westermarck.[2] A Parigi Helene entra in contatto con le correnti artistiche internazionali e le opere di artisti famosi, come Pierre Puvis de Chavannes, Édouard Manet e Paul Cézanne[4]. La giovane artista si fa pubblicità partecipando a mostre, vendendo le sue opere quando possibile e lavorando come illustratrice.[2] Da Parigi si reca anche a Firenze, Praga, San Pietroburgo, in Bretagna a Pont-Aven e in altri luoghi di particolare interesse artistico.[5] Al suo rientro in Francia studia presso la "Scuola di pittura per signore" di Madame Trélat de Vigny, con Léon Bonnat e Jean-Léon Gérôme.[4] Nel 1881 si iscrive all'Académie Colarossi, dove insegnano, tra gli altri, Raphaël Collin (1850-1916) e Gustave Courtois (1852-1924), e si reca in Bretagna con altre due pittrici, Marianne Stokes (1855-1927) e Maria Wiik (1853-1928). In Bretagna conosce un pittore inglese con il quale si fidanza per breve tempo. Il fidanzamento infatti finisce nel 1885.[4] All'Expo di Parigi del 1900 riceve una medaglia di bronzo per il dipinto "Convalescente".[6] Soggiornerà a lungo anche in Cornovaglia dove avrà ospiti Marianne Stokes e suo marito, il pittore inglese Adrian Scott Stokes. Anni di lavoroNel 1890, quando si riaffacciano problemi di salute e la sua situazione economica diventa più difficile, Schjerfbeck torna in Finlandia e comincia ad insegnare alla scuola di disegno della Società d'Arte Finlandese. Ma dopo due anni i problemi di salute diventano così gravi da non permetterle più di insegnare. Si trasferisce quindi a Hyvinkää dove abita con la vecchia madre. A Hyvinkää, però, Helene rimane fuori dalla vita artistica finlandese, e pertanto si affida ad una fitta corrispondenza con i suoi numerosi contatti che le inviano riviste d'arte e libri. In essi ella può osservare riproduzioni di quadri in bianco e nero. Conosce così, per esempio, l'opera di Vincent van Gogh e di Pablo Picasso.[4] Ma nel 1917 Helene viene "riscoperta" da Gösta Stenman, che organizza la sua prima mostra personale e diverse esposizioni in Svezia. Ed è grazie all'entusiasmo di Stenman che ella trova un suo spazio nel mondo dell'arte, dominato dagli uomini. Dopo aver raggiunto finalmente una condizione professionale stabile, Helene continua a lavorare, diviene abbastanza famosa e gode di guadagni sicuri per la prima volta nella sua vita.[2] Helene Schjerfbeck trascorre i suoi ultimi anni in Svezia, dove si trasferisce nel 1944 e dove muore nel 1946 a ottantatré anni. Galleria d'immagini
L'operaDurante il soggiorno parigino Schjerfbeck si distanzia dal romanticismo nazionale dei colleghi scandinavi ed acquisisce un'identità artistica propria. A Hyvinkää continua a sviluppare il suo stile in una direzione più attuale. Le sue opere sono raffigurazioni della vita semplice dei bambini e delle donne. Dipinge spesso donne che stanno lavorando o sono perse nei loro pensieri. Come modelle usa sua madre e altre persone a lei vicine. Usa anche le fotografie come fonte d'ispirazione. Negli autoritratti ella analizza il suo declino fisico e il suo invecchiamento in un modo che assomiglia all'opera di Frida Kahlo. A differenza della Kahlo, però, le opere di Helene Schjerfbeck non contengono riferimenti alla sua disabilità fisica. Esse, infatti, non riflettono solo la condizione esteriore dell'artista, ma soprattutto i suoi stati d'animo e la paura della morte. Nel modo in cui l'artista li analizza si potrebbe intravedere l'influenza della psicoanalisi.[6] Autoritratti
RiconoscimentiNel 2012, la zecca finlandese ha deciso di commemorare i centocinquanta anni dalla sua nascita coniando una moneta commemorativa da 2 Euro. Note
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