Heinrich Joseph von Collin![]() Heinrich Joseph von Collin (Vienna, 26 dicembre 1771 – Vienna, 28 luglio 1811) è stato un poeta e drammaturgo austriaco. Biografia![]() Figlio del medico Heinrich Joseph Collin (1731-1781) e di sua moglie Elisabeth Edle von Fichtl.[1] Dopo aver terminato gli studi di giurisprudenza, entrò nel servizio civile e nel ministero delle finanze austriaco, dove effettuò una rapida carriera.[2] Ai primi dell'Ottocento Collin ottenne importanti incarichi diplomatici e politici.[1] Dopo aver realizzato alcune opere di scarso successo, optò per tragedie eroiche impregnate di elementi patriottici, quali Regulus (1801), accolta con entusiasmo a Vienna e che Goethe fece rappresentare anche a Weimar.[3] Il dramma successivo, intitolato Coriolan (1802) fu impreziosito dalla ouverture composta da Beethoven.[4] Seguirono Polyxena (1804), Balboa (1806), Bianca della Porta (1808), nei quali l'autore cercò di trovare un compromesso fra la tragedia classica, quella shakespeariana e quella romantica tedesca.[4] Le sue tragedie neoclassiche gli valsero l'appellativo di “Schiller austriaco”.[5] Le sue opere, scritte in uno spirito liberale, incitarono i suoi contemporanei a resistere all'occupazione francese dell'Austria sotto Napoleone Bonaparte.[6] Numerose opere di Collin furono allestite al Königlichen Nationaltheater, sotto la direzione di August Wilhelm Iffland. Molta popolarità godettero i suoi Lieder, come i Canti di soldati austriaci (1809), scritti espressamente per contrastare la figura di Napoleone, e le sue ballate Kaiser Max auf der Martinswand, Herzog Leupold vor Solothurn.[4][5] Il fratello minore Matthäus von Collin (1779-1824), pubblicò la rivista Wiener Jahrbücher für Literatur, fu autore di composizioni teatrali, tra le quali Dramatische Dichtungen, (1815-1817), di poesie (Gedichte, 1827), e simpatizzò per il movimento romantico.[3][4] Opere principali
Note
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