Guardie ecologiche volontarieLe guardie ecologiche volontarie (GEV), in Italia, sono delle figure che svolgono funzioni di vigilanza ambientale e di tutela del territorio. Operano nelle regioni e nelle province italiane, ed in molte delle prime rientrano nell'apparato della protezione civile. Evoluzione giuridicaLa prima norma a menzionare tali soggetti fu una legge regionale dell Lombardia, in particolare la legge 29 dicembre 1980 n. 105, subito dopo il piemonte con la legge 2 novembre del 1982 n. 32. All'inizio degli anni 2000 sono state presentate alcune proposte di legge per normare la figura a livello nazionale in modo uniforme, come ad esempio nel 2001[1] e nel 2003[2] ma nessuna di esse è mai stata approvata. Caratteri generaliIn assenza di normativa statale a riguardo, la materia è perlopiù disciplinata dalle regioni italiane che definiscono i requisiti e compiti delle guardie; tali soggetti generalmente operano presso una associazione di volontariato accreditata presso la regione di appartenenza, hanno funzioni di polizia amministrativa, esercitando i relativi atti di accertamento. in virtù di ciò, quando sono in servizio sono da ritenersi pubblici ufficiali.[3] Pur prevedendo le medesime funzioni, le modalità organizzative regionali del servizio di vigilanza ecologica presentano spesso notevoli differenze. Ad esempio le GEV della Regione Emilia-Romagna sono organizzate in associazioni provinciali convenzionate con gli enti pubblici mentre nella regione Lombardia e Piemonte le GEV sono coordinate direttamente dalle amministrazioni locali ed inquadrate in raggruppamenti integrati nei parchi regionali, comunità montane, province e comuni capoluogo di provincia. La Regione Toscana adotta una formula mista e le rimanenti regioni possiedono una organizzazione più simile alla Lombardia e Piemonte. Requisiti per nominaPer diventare guardie ecologiche volontarie bisogna essere maggiorenni, cittadini italiani o cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea, e nello specifico possedere i requisiti richiesti per ottenere il decreto rilasciato dall'ente territoriale di operatività. È necessario seguire un corso di formazione - di durata variabile - e superare un esame abilitante. Il servizio non è retribuito e non dà luogo ad un rapporto di lavoro con l'ente pubblico gestore. È generalmente previsto l'obbligo di prestare un minimo di ore di servizio mensile, che può variare da regione a regione in quanto non esiste una regolamentazione univoca. Enti in cui è attivo il servizioLe regioni italiane che hanno attivato il servizio di vigilanza ecologica sono le seguenti:
PiemonteLe GEV in Piemonte[4] sono state istituite dalla Legge regionale 2 novembre 1982, n. 32 - Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale. La GEV è una guardia giurata su nomina del Prefetto per la vigilanza e custodia dei beni ambientali e giuridicamente riveste la funzione di pubblico ufficiale ai sensi dell’art. 357 c.p., esercitando una pubblica funzione. È quindi chiamata a diffondere i principi di tutela ambientale e a far rispettare la L.R. 32/1982 e le altre leggi e regolamenti che prevedono espressamente il concorso delle G.E.V. nella vigilanza o nell'attività di accertamento per le violazioni amministrative relative alla materia ambientale (Abbandono e combustione rifiuti, Accensione di fuochi ed abbruciamenti, Percorsi fuoristrada e parcheggi in prati e aree agricole, Tutela della flora spontanea e della cotica erbosa superficiale, Raccolta dei prodotti del sottobosco, funghi e tartufi, Tutela di alcune specie di fauna minore formica rufa, gamberi, anfibi e chiocciole), fatto salvo l’obbligo di segnalare all'Autorità giudiziaria eventuali reati (anche non riguardanti strettamente la vigilanza in materia ambientale) dei quali venga a conoscenza. Sono presenti ad Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbano Cusio Ossola e nella Città Metropolitana di Torino. Normativa di competenza delle GEV del piemonte nell'ambito territoriale di competenza (Province o Città metropolitana):
Nella Città Metropolitana di Torino sono pubblici ufficiali con funzioni di polizia amministrativa e polizia giudiziaria, definite dalle leggi di competenza e dalle specializzazioni. Sono suddivisi in gruppi specializzati di Vigilanza Ecologica, Vigilanza Ittica, Vigilanza Venatoria, Vigilanza Zoofila, Protezione Civile e Attività Didattica. Dispongono di una Sala Operativa dove si possono segnalare illeciti in materia Ambientale, Ittico-Venatoria, Zoofila, chiedere interventi per animali selvatici feriti, e informazioni al Numero Verde 800 167761 LombardiaIn Lombardia le GEV attualmente in servizio sono circa 2.061 (al 15 gennaio 2020), delle quali 246 sono guardie ecologiche onorarie e 52 hanno un'età compresa tra gli 80 e 85 anni. Nella sola città di Milano le GEV in servizio sono: al 5 maggio 2017, 188, 143 uomini e 45 donne; al 10 Giugno 2021, 179; al 21 Aprile 2022, 221 di cui il 21% donne; al 22 maggio 2024, 193 di cui 23% donne, 147 uomini e 46 donne. Le GEV in Lombardia prestano servizio in 62 enti organizzativi, suddivisi in 18 parchi regionali, 21 comunità montane, 9 province, 1 Città metropolitana (Milano), 7 comuni capoluoghi di provincia e 6 raggruppamenti di Comuni. Le GEV operano in un territorio di ben 24 parchi regionali, 66 riserve naturali regionali con 33 monumenti naturali, 242 siti Natura 2000, 105 parchi locali di interesse sovracomunale e la cui gestione è affidata a 85 soggetti diversi, 3 riserve naturali statali, 193 siti di importanza comunitaria e 67 zone di protezione speciale. Dall'entrata in vigore della legge alla fine del 2010 hanno seguito i corsi in quasi quindicimila persone, la commissione regionale ha esaminato 8.000 candidati, di cui ne ha dichiarati idonei circa 6.300. Il servizio volontario di vigilanza ecologica è stato istituito dalla legge regionale n° 105 del 29 dicembre 1980, quando la questione ambientale stava prendendo forma. La normativa oggetto del lavoro delle guardie ecologiche volontarie in Lombardia è la seguente:
Le GEV in Lombardia collaborano con le autorità competenti per le operazioni di pronto intervento e di soccorso in caso di emergenza o di disastri di carattere ecologico. Emilia-RomagnaLe guardie giurate ecologiche volontarie della Regione Emilia-Romagna (LR 23/1989) sono cittadini che hanno frequentato appositi corsi di formazione. Superato l'esame diventano guardie particolari giurate ed hanno il compito di verificare che le leggi poste a tutela dell'ambiente vengano rispettate. Possono redigere verbali di accertata violazione sulla base dei quali viene erogata dagli organi competenti una sanzione amministrativa. Hanno l'obbligo di informare l'autorità giudiziaria di ogni fatto di rilevanza penale. Promuovono inoltre informazione ambientale ed aiutano gli organi competenti nella protezione civile. La L.R. 23/1989 istitutiva del servizio prevede, per le GEV, poteri di accertamento in materia di:
In Emilia-Romagna sono costituite in raggruppamenti provinciali coordinati a livello regionale dalla FEDERGEV Emilia-Romagna o dal Servizio di Vigilanza Ambientale (SVA) di Legambiente. PugliaIn Puglia le GEV sono state istituite con legge regionale della Puglia n. 10 del 28-7-2003. Successivamente è stato emanato il Regolamento n. 4 del 30-3-2006 (regolamento organizzativo del servizio volontario di vigilanza ecologica). La selezione delle GEV e il loro servizio è svolto sotto il coordinamento organizzativo delle Provincie. Con delibera di Consiglio n. 55/2013, la Provincia di Lecce ha regolato nel dettaglio l'organizzazione del servizio GEV, predisponendo uno schema di convenzione tra Provincia e associazioni di GEV e dividendo il territorio provinciale in macroaree, ai fini di un capillare controllo ambientale. Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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