Nel 1915 scrisse i versi dell'Inno dei redenti che diverrà un canto con la musica di Renato Brogi.[4]
Carriera militare
Giuseppe Vingiano arruolatosi nella Regia Marina, diviene capo furiere nel 1924.[5] Successivamente raggiungerà il grado di capo furiere di Ia classe[6] per poi transitare nel 1936 al ruolo ufficiali con il grado di sottotenente del servizio contabile.[7]
Nel luglio del 1937 viene promosso al grado di tenente.[8] Nel 1939 ottiene la promozione al grado di capitano.[9]
Negli anni '30 e '40 scriveva articoli su Prore Armate rivista quindicinale della Regia Marina[10], sulle riviste di politica La verità[11], sul mensile La vita italiana[12] e sul periodico Umanesimo rassegna del pensiero universale.[13]
Giuseppe Vingiano tra l'allora presidente del consiglio Aldo Moro e il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1968
Nel 1946 diviene segretario particolare dell'allora presidente dell'Assemblea Costituente Giuseppe Saragat[17] e nel 1947 si iscrive al Partito Socialista Democratico Italiano e collabora al quotidiano di partito L'Umanità.[18] Nel 1948 segue le pratiche per il riconoscimento della qualifica di partigiano.[19] Nei primi anni '50 partecipa alla commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla (CPIM).[20] Nel 1953 si candida alle elezioni della camera dei deputati nella lista del P.S.D.I..[21] Diviene membro della giunta del comitato italiano nautico[22] e fece parte del Comitato italiano atlantico fondato nel 1955.[23]
Nel 1958 è commissario della federazione provinciale romana del P.S.D.I.[24][25]
Fu direttore generale dell'Ente di Assistenza Sociale - E.A.S.[26] e presidente della federazione nazionale delle associazioni Cristiane dei giovani (YMCA).[27] Saragat gli affiderà l'incarico di raccogliere informazioni sull'Eni e su Enrico Mattei.[28]
Nel 1966 pubblica due romanzi per ragazzi: I violatori dell'invisibile e Le mirabolanti avventure di Gambalesta e Masticabrodo.[29]
Muore il 30 settembre 1970 a Roma. Saragat, in quel momento Presidente della Repubblica, non appena informato dell'evento, si recò per onorare la salma.
Opere
L'avventurosa crociera atlantica del smg Barbarigo, Ministero della Marina, 1942[30]
L'epopea del C.T. Nullo, Editoriale di propaganda, Roma, 1942
Gran Gala di Bandiere - Bozzetti di vita marinara, Edizioni G.D.M., Roma, 1949[31]
Epopea di siluranti, Edizioni Danesi, Roma, 1950
Marinai d'ogni spiaggia e d'un sol cuore, Edizioni G.D.M., Roma, 1953
Storia della nave, Edizioni Convivium, Roma, 1955
Dimenticati da Dio, Edizioni Vito Bianco, Roma, 1957
A che servono questi galloni? - Racconti di vita marinara, Edizioni Sigla Effe, Genova, 1958
Galee e galeotti - Battaglie navali nel Mediterraneo, Edizioni Bianco, Roma, 1960[32]
Marinai in guerra, Edizioni Vito Bianco, Roma, 1963[33]
I biglietti del giovedì, Edizioni Opere Nuove, Roma, 1963