Nel 1585 ottenne la cattedra di diritto all'Università di Heidelberg che conservò fino al 1594. Ad Heidelberg pronunciò una famosa prolusione dal titolo De iuris civilis difficultate ac docendi methodo. Sempre ad Heidelberg Pace fu coinvolto in una polemica con Scipione Gentili. Gentili, non avendo ottenuto nel 1587 la cattedra di Istituzioni alla quale aspirava, accusò Pace di averlo boicottato e gli rivolse delle offese in un componimento poetico indirizzato a Ippolito Colli (Epos ad Hippolitum a Collibus). Offeso, Pace denunciò Gentili davanti al Senato accademico, costringendolo infine a lasciare Heidelberg per Altdorf bei Nürnberg[1]. Ebbe anch'egli fastidi con le autorità accademiche di Heidelberg per le sue simpatie per il Ramismo[2]
Dal 1594 al 1619 Pace insegnò in numerose università (Sedan, Ginevra, Montpellier, Nîmes, Aiax, Valence). Nel 1619 rese pubblica la sua abiura al protestantesimo; quell'anno ebbe la cattedra all'Università di Padova e scrisse De Dominio maris Adriatici, un'opera a favore della Repubblica di Venezia che gli valse anche il cavalierato. Nel 1621 tornò nuovamente a Valence dove rimase fino alla morte, avvenuta all'età di 85 anni.
La sua edizione dell'Organon di Aristotele,[3] fu inclusa in un'edizione bilingue (greco-latino) delle opere di Aristotele edita da Isaac Casaubon ed ebbe ampia diffusione soprattutto nel Nord Europa.[4]
Nel 1595 pubblicò a Sedan le Institutiones logicae e nel 1597 a Francoforte il suo importante commento In Porphyrii Isagogen et Aristotelis Organum, Commentarius Analyticus.[5]
Opere
Imp. Caes. Iustiniani Institutionum libri IV, Adnotationibus ac notis doctiss. scriptorum illustrati & adaucti. Quibus adiunximus appendicis loco, leges XII tab. explicatas. Vlpiani tit. XXIX adnotatos. Caii libros II Institut. Studio & opera Ioannis Crispini At. In ac postrema editione accesserunt; Iul. Pacio I.C. auctore, Ginevra: apud Eustathium Vignon, 1578
Ἐναντιόφαν. seu Legum conciliatarum centuriae III, Spirae: typis Bernardi Albini, 1586
De rebus creditis, seu De obligationibus qua re contrahuntur, et earum accessionibus, ad quartum librum Iustinianei Codicis, Commentarius; accesserunt tres indices, Spirae Nemetum: apud Bernardinum Albinum, 1596
Tractatus de contractibus et rebus creditis, seu de obligationibus quae re contrahuntur et earum accessionibus, ad quartum librum Iustinianei Codicis, doctissimi cuiusdam I.C. commentarius. Accesserunt tres indices, vnus titulorum, eo quo explicantur ordine descriptorum, alter eorundem titulorum ordine alphabetico, tertius rerum & verborum in toto opere memorabilium, Parisiis: apud Franciscum Lepreus, 1598
^Cesare Vasoli, Scienza, dimostrazione e metodo in un maestro aristotelico dell'età di Galileo: Giulio Pace da Beriga, logico e giurista, in Id., Profezia e ragione. Studi sulla cultura del Cinquecento e del Seicento, Napoli, Morano 1974, pp. 649–777.
Guido Acquaviva e Tullio Scovazzi (a cura di), Il dominio di Venezia sul mare Adriatico nelle opere di Paolo Sarpi e Giulio Pace, Milano: Giuffrè, 2007, pp. 48–50, ISBN 88-14-13440-5 (Google libri)
Antonio Franceschini, Giulio Pace da Beriga e la giurisprudenza dei suoi tempi, Venezia: Officine Grafiche di Carlo Ferrari, 1903.
(FR) Philippe Tamizey de Larroque, Jules Pacius de Beriga: compte-rendu du mémoire de M. Ch. Revillout avec documents inédits, Paris: V. Palmé,
(FR) Marine Bohar, « Giulio Pace da Beriga (1550-1635) et sa De iuris civilis difficultate ac docendi methodo oratio (1585), Présentation et traduction », Revue d'Histoire des Facultés de Droit, n°34 (2014), p. 265-302.