Figlio di Alberto, anch'egli giurista, nacque a Reggio Emilia il 17 aprile 1523. Studiò giurisprudenza a Ferrara, a Bologna, a Padova, dove si laureò in utroque iure il 25 ottobre 1547; ma, già prima della laurea, insegnava istituzioni di diritto romano. Dopo la partenza di Matteo Gribaldi Moffa, gli succedette in una delle cattedre di diritto civile. La sua fama attirò a Padova studenti da tutta Europa.[1] Lasciò Padova nel 1570 per succedere, nell'Università di Torino, ad Aimone Cravetta. L'Oratio habita Taurini de suo adventu (pubblicata a Reggio Emilia nell'ottobre 1883 per nozze) è un documento della dottrina ed eleganza del Panciroli. Tornò a Padova nel 1572: ammalatosi agli occhi, per quanto chiamato a Roma, quale consultore, da due papi, non volle più lasciarla.
Fra i molti eleganti scritti del Panciroli basti ricordare il commentario alle Dignitates utriusque imperii, quattro libri De claris legum interpretibus, pubblicati, dopo la morte dell'autore, dallo zio paterno Ottavio (Venezia 1637; 1655). Questa seconda opera non è scevra di errori, ma è molto ricca e ancor oggi utile, se usata con prudenza. È una storia letteraria, in cui il Panciroli tratta dei giureconsulti romani, della costituzione delle università, dei civilisti e canonisti del Medioevo e dei vescovi giuristi. Insieme a Giacomo Menochio collaborò con l'editore Ziletti alla sua grande compilazione del Tractatus tractatuum (Oceanus iuris).[2]
Opere
(LA) Consiliorum sive responsorum juris D. Guidi Panciroli,... liber primus. Opus... nunc primum in lucem editum..., 1578.
(LA) Notitia utraque dignitatum, tum orientis tum occidentis, ultra Arcadii Honoriique tempora, et et in eum Guidi Pancirolli Commentarium, 1602.
(FR) Livre premier des antiquitez perdues, et si au vif représentées par la plume de..., 1617.
(LA) De Magistratibus municipalibus & corporibus artificam libellus
(LA) De rebus bellicus
(LA) De quatuordecim regionibus urbis Romae earumque edificiis, tam publicis quam privatus libellus
(LA) Thesaurus varium lectionum utriusque juris in tres libros distributus, ab Hercule ex fratre Nepote in lucem edicus
(LA) Rerum memorabilium libri duae quarum prior deperditatrum, posterior noviter inventarum est, ex Italico Latine redditi et notis illustrati ab Henrico Salmuth
(LA) Stimuli virtutum adolescentiae Chritinaea dicati ex Italico B. Guil. Baldefano Latine facti
Giacomo Filippo Tomasini, Bibliothecae Patavinae manuscriptae publicae et privatae, Utini 1639, p. 85;
A. Crispi, Panciroli Guido, in Girolamo Tiraboschi, Biblioteca Modenese, IV, Modena 1783, pp. 4-20, add. VI, I, 1786, pp. 155-156;
Friedrich Carl von Savigny, Geschichte des römischen Rechts im Mittelalter, I-VII, Heidelberg 1834-18512, III, pp. 48-52;
Giuseppe Ferrari, Memoria storica della vita e degli scritti di Guido Panciroli, Reggio dell’Emilia 1869;
Aldo Bacchi Andreoli, Alcuni studi intorno a Guido Panciroli, Reggio Emilia 1903;
Biagio Brugi, I giureconsulti italiani del secolo XVI, in Id., Per la storia della giurisprudenza e delle Università italiane. Saggi, Torino 1915, pp. 89-112;
Mario Chiaudano, I lettori dell’Università di Torino ai tempi di Emanuele Filiberto (1566-1580) [1928], in F. Patetta et al., L’università di Torino nei sec. XVI e XVII, Torino 1972, pp. 69-137.