Giulio Clovio«Onde possiàn dire che don Giulio abbia, come si disse a principio, superato in questo gl'antichi e ' moderni, e che sia stato a' tempi nostri un piccolo e nuovo Michelagnolo» Giorgio Giulio Clovio (Grižane, 1498 – Roma, 5 gennaio 1578) è stato uno dei più importanti miniaturisti del Rinascimento italiano. Il Vasari lo ha definito come il più grande miniaturista della sua epoca. I contemporanei solevano chiamarlo il "Michelangelo della miniatura". Vita e opereClovio nacque a Grižane (Grisane), Grižane-Belgrad (Grisane-Belgrado), un borgo appartenente alla cittadina di Novi oggi in Croazia (nei pressi di Cirquenizza, nel Golfo del Quarnaro), anche se la città di Dervenico contende a Grižane l'origine del pittore: la disputa è tuttora in corso. Non vi sono molte notizie sulla sua gioventù: pare che abbia appreso l'arte del disegno presso il monastero benedettino di Cirquenizza e in seguito abbia studiato a Roma con Giulio Romano. Nel 1516 lavorò a Venezia ospite dei Contarini, in seguito a Firenze e, dopo una breve parentesi a Buda alla corte di Luigi II d'Ungheria e Boemia, per un lungo periodo a Roma al servizio dei Farnese (dove crea il Lezionario Farnese), dove conobbe e fu protettore del giovane Doménikos Theotokópulos, noto in seguito come "El Greco". Morì a Roma nel 1578 ed è sepolto nella Basilica di San Pietro in Vincoli. Le sue opere rappresentano ritratti e scene storiche dipinte con grande precisione e ricchezza di colore. Il suo capolavoro è il Libro d'Ore del cardinale Alessandro Farnese realizzato nel 1546, ma vanno citate anche una Crocefissione, una Pietà, un Autoritratto ed il Commentario alle epistole di San Paolo.[1] Note
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