Giulio Augusto LeviGiulio Augusto Levi (Torino, 23 novembre 1879 – Gallarate, 12 settembre 1951) è stato un italianista e critico letterario italiano, uno dei massimi studiosi dell'opera di Giacomo Leopardi. BiografiaNato a Torino, si diplomò al Regio Liceo classico Massimo d'Azeglio nel luglio 1898[1]. Iscrittosi all'Università di Torino, conseguì la laurea in Storia nel 1903; più avanti conseguì anche la laurea in Filosofia. L'anno successivo alla prima laurea intraprese la professione di insegnante, che esercitò per più di trent'anni (1904-1938): le leggi razziali fasciste lo costrinsero, in quanto ebreo, a lasciare l'incarico di professore che allora ricopriva presso il Liceo classico statale Galileo di Firenze. Poté tornare a insegnare solo nel 1944: divenne poi professore di Storia della Letteratura italiana presso l'Università di Firenze[2]. Collaborò con la Regia Accademia delle Scienze di Torino e si occupò di filosofia dell'arte e critica estetica (trattate estesamente in Studi estetici), scrisse per La Critica, Nuovi Doveri, Giornale Storico della Letteratura Italiana, La Cultura e La Voce. Scrisse per Studium, Vita cristiana e L'Osservatore Romano firmandosi con lo pseudonimo «Christophilus»; un altro dei suoi nom de plume fu «Giulio Augusti», che usò per Studium e Azione Fucina. Le sue numerose collaborazioni con riviste e case editrici lo portarono a pubblicare studi su Boccaccio, Dante, Vittorio Alfieri, Petrarca, Virgilio e altri autori classici della letteratura italiana e greca. OpereCuratele
Saggi
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