Giulia Eustochio
Giulia Eustochio, nota semplicemente come Eustochio o Eustochium (in latino Iulia Eustochium; Roma, 368[3] – Betlemme, 419[1][2][3]), era figlia della nobile matrona romana Paola, con la quale fu discepola di san Girolamo. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 28 settembre[1]. BiografiaEra la terza figlia di Paola, una matrona della nobiltà romana, e sorella di Blesilla, Paolina, Rufina e Tossozio. Assieme alla madre, all'età di circa 15 anni divenne discepola di san Girolamo assistendo alle sue lezioni nella casa sull'Aventino della matrona Marcella[3][4]. Quando nel 385 egli partì per la Terra santa madre e figlia lo seguirono, stabilendosi in un convento a Betlemme[1][2][3][4]. Alla morte della madre, nel 404, Eustochio le succedette come badessa in tutti e tre i monasteri che Girolamo aveva fondato nella città[1][2][3]. Uno di tali monasteri venne distrutto da dei razziatori, un'esperienza dalla quale Eustochio non si riprese mai[2]; morì a Betlemme nel 419[2][3]. Molto erudita e conoscitrice di latino, greco ed ebraico, aiutò Girolamo nella traduzione della Vulgata[1]. A lei Girolamo scrisse tre delle sue lettere, fra cui la De custodia virginitatis nel 384[2][3][4]. Viene generalmente chiamata "Eustochio" o "Julia Eustochium" a causa dell'errata interpretazione della sintassi di un testo latino dove era così citata[5]. Note
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