Giovanni Raimondo Folch I de Cardona
Giovanni Raimondo Folch I de Cardona (Catalano: Joan Ramon Folc I de Cardona, detto Cap de Sant Joan Baptista, el Gambacoberta and el comte Camacurt[1]; 1375 – Cardona, 11 marzo 1441), fu il secondo Conte di Cardona e Visconte di Vilamur dal 1400 alla sua morte. OrigineGiovanni Raimondo, secondo gli Anales de la Corona de Aragón, tomo II, era il figlio maschio del primo conte di Cardona, Barone di Bellpuig e Visconte di Vilamur, Ugo II[2], e della sua seconda moglie Beatrice de Luna[3], figlia di Pietro di Ejérica [Aragón] Barone di Ejérica e della moglie, Bonaventura di Arborea[4].
BiografiaNel 1395 fu inviato dalla Generalità di Catalogna in Sicilia per supplicare l'infante Martino l'Umano di tornare a prendere possesso dei suoi regni. La vigilia del giorno in cui Martino l'Umano venne incoronato re a Saragozza, il 13 aprile 1399, questi armò cavaliere Giovanni Raimondo e lo nominò Almirante d'Aragona[1]. Non si conosce la data esatta della morte di suo padre Ugo II, che avvenne verso il 1400[4]. Nel 1409 prese parte alla spedizione che affrontò i Sardi nella battaglia di San Luri e contribuì al successo della Corona d'Aragona[1].
Alla morte di Martino l'Umano, Giovanni Raimondo partecipò attivamente, come rappresentante dell'alta nobiltà catalana, agli scontri e alle trattative che si conclusero con il Compromesso di Caspe e alla elezione di Ferdinando d'Antequera, lasciò prontamente la sua fedeltà al partito di Giacomo d'Urgell e giurò fedeltà al nuovo re[1]. Giovanni Raimondo fu tra coloro che approvarono l'esproprio di tutti i beni dello sconfitto conte Giacomo d'Urgell[7]. Nel 1418 fu inviato al Concilio di Costanza come capo della delegazione della Corona d'Aragona e primo ambasciatore di re Alfonso V[1][7]. Nel 1423 ebbe il comando della squadra navale, composta da trenta navi e quattromila combattenti, che riportò a Napoli, il fratello del re, Pietro di Trastámara, per rioccupare la città[1].
Durante il suo ritorno in Catalogna, Giovanni Raimondo saccheggiò il porto di Marsiglia[1], il 19 novembre 1432[7]. Il re Alfonso V gradì molto i servizi di Giovanni Raimondo I, che concesse a suo figlio ed erede, anche lui di nome Giovanni Raimondo, il titolo ed i beni della contea di Prades[7]. Nel 1436, Giovanni Raimondo si ritirò a vivere nella contea di Cardona[1], trascorrendo gli ultimi anni di vita lontano dagli intrighi di corte e dedicandosi al migliorare le strutture della contea[7]. Giovanni Raimondo I morì l'11 marzo 1441, a Cardona, dove fu tumulato nella chiesa collegiata di Sant Vincenç[7].
Matrimoni e discendenzaGiovanni Raimondo sposò nell'aprile 1391 (il contratto di matrimonio era stato redatto nel luglio 1377) Giovanna di Gandia (?-1419), figlia di Alfonso IV di Ribagorza[7], conte di Dénia, marchese di Villena, conte di Ribagorza, signore di Dénia e duca di Gandia e della moglie, Violante Jiménez de Arenós[3].
Dopo essere rimasto vedovo, Giovanni Raimondo progettò di sposarsi con Cecilia di Urgel, figlia del conte Pietro II di Urgell, ma le trattative non andarono a buon fine[7]. Ascendenza
Note
BibliografiaFonti primarieLetteratura storiografica
Voci correlate
Collegamenti esterni
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