Giovanni Domenico Gagini, altrimenti noto come Giovan Domenico o Giandomenico o Giandomenico I o Giandomenico senior per distinguerlo dall'attività del nipote Giandomenico II o Giandomenico junior, coniuga i nomi dello zio e del nonno paterni. Figlio di Antonello Gagini e padre di Antonuzzo Gagini, appartiene alla terza generazione della corrente lombardo-ticinese dei Gagini o Gaggini in Sicilia. Anch'egli scultore, seguendo la tradizione familiare per la statuaria, la scultura e l'architettura.
Dopo la morte del padre Antonello è documentata la permanenza in Sciacca dal 1541 al 1548, in seguito a Caltagirone.
XVI secolo, Balcone, manufatti marmorei, sculture ornamentali in collaborazione con il figlio Antonuzzo Gagini, opere presenti nel prospetto di Palazzo Gravina - Pace, ex casa Bonanno, Caltagirone.
XVII secolo, Annunciazione, statua marmorea, opera custodita nel santuario di San Giacomo di Caltagirone.
XVII secolo, Cappella di San Giacomo, manufatti marmorei, attribuzione d'opera custodita nella Cappella di San Giacomo del santuario di San Giacomo di Caltagirone.[4]
XVII secolo, Cappella di Santa Lucia, manufatti marmorei, attribuzione d'opera custodita nella Cappella di Santa Lucia del santuario di San Giacomo di Caltagirone.[4]
XVI secolo, Cupolino e Lanterna presbiteriale, manufatti marmorei, opera architettonica in collaborazione col figlio Antonuzzo Gagini presente nella ex Cappella del Santo Sepolcro della chiesa di Sant'Antonio di Padova di Militello in Val di Catania.
Enna e provincia
1560, Fregi, manufatti marmorei, decorazione ricca di foglie d'acanto, maschere geminate, figure bicipite, grottesche, uccelli, animali fantastici e ancora putti, grifi, teste d'angelo, evangelisti, profeti e santi, simboli del Vangelo. In una nicchia ricavata lungo il corpo di una colonna è scolpito il Battesimo di Gesù sotto la protezione del Padre Eterno e dello Spirito Santo fra le insegne di Papa Pio IV, quelle della casa reale di Spagna nella figura di Filippo II di Spagna e della città di Castrogiovanni. Ricostruzione di coppia di colonne poste in prossimità dell'ingresso principale della navata centrale della cattedrale di Maria Santissima della Visitazione di Enna.[5]
1560, Fonte battesimale, manufatto marmoreo, opera proveniente dall'antica chiesa di San Cataldo e custodita nell'attuale chiesa di San Cataldo di Enna.
1560, Madonna con Bambino, statua marmorea, opera proveniente dall'antica chiesa di San Cataldo e custodita nell'attuale chiesa di San Cataldo di Enna.
XVI secolo, Colonne, manufatti marmorei, attribuzione, opere commissionate per la primitiva Cappella del Sacramento e oggi poste nella parete del portico laterale della basilica cattedrale di San Nicolò di Nicosia.[6]
1556, Ciborio, manufatto marmoreo, opera in collaborazione col fratello Antonino documentata nella soppressa chiesa di San Bartolomeo e attualmente custodito nel duomo dei Santi Pietro e Paolo di Caltavuturo.[9]
1543, Retablo, manufatto marmoreo, opera realizzata nella chiesa della Santissima Trinità o Badia di Petralia Sottana.
Ordine
Descrizione
1
Testa
All'interno del frontone: al centro la Trinità attorniata da putti osannanti, due angeli adoranti, due putti agli angoli. Un primo cornicione decorato con teste di putti alate ripartisce il primo ordine di scomparti o teatrini delimitati da lesene con ornamenti a grottesca in rilievo.
Cornice inferiore con raffigurazioni dei dodici apostoli, sui plinti aggettanti delle lesene su fondo rosso si identificano per elementi iconografici San Pietro e San Paolo al centro, in posizione intermedia due Evangelisti, ai lati Sant'Antonio di Padova e Vergine Maria.
1557, Madonna del Rosario, statua marmorea, opera proveniente dall'Oratorio del Santissimo Rosario in Santo Spirito dell'Ordine dei frati predicatori e custodita nella chiesa di San Girolamo di Polizzi Generosa.