Nella religione ebraicaYHWH è chiamato Padre perché è il creatore, il legislatore ed il protettore[1].
Presso Israele, il Dio Yahweh ancor più è Padre in forza dell'Alleanza e del dono della Legge fatto a Israele.
« In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. » ( Matteo 11,25-27, su laparola.net.)
Chiamando Dio con il nome di "Padre", il linguaggio della fede mette in luce soprattutto due aspetti: che Dio è origine primaria di tutto ed autorità trascendente, ma che, al tempo stesso, è bontà e sollecitudine d'amore per tutti i suoi figli. Questa tenerezza paterna di Dio può anche essere espressa con l'immagine della maternità, che indica ancor meglio l'immanenza di Dio, l'intimità tra Dio e la sua creatura (voce art.I, paragrafo 2, 239, catechismo della Chiesa cattolica).
Il titolo religioso "Padre" spetta solamente a Dio, in base a quanto affermato nel Vangelo di Matteo da Cristo stesso.
« E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. » ( Matteo 23,9, su laparola.net.)
È soprattutto nel mistero della Trinità che è usata l'espressione Dio Padre per distinguere questi dalle altre due persone della Trinità stessa: il Figlio e lo Spirito Santo. Per i cristiani Dio Padre è quindi la prima delle tre persone della Trinità.
Durante il Concilio di Firenze si ribadì che il Padre è Principio senza Principio, generante ingenerato e che tutto ciò che è, lo è da Sé.[2]
In molte forme di politeismo, il dio di rango più elevato è rappresentato come il padre degli dèi e degli uomini. Ad esempio nella religione greca antica Zeus è considerato il padre degli dèi ed il padre di alcuni esseri umani, che erano il risultato di molte relazioni extraconiugali.