Germano MosconiGermano Mosconi (San Bonifacio, 11 novembre 1932 – Verona, 1º marzo 2012[1]) è stato un giornalista e conduttore televisivo italiano. Già direttore del quotidiano Nuovo Veronese e caporedattore e conduttore del telegiornale dell'emittente televisiva Telenuovo,[1][2] è divenuto largamente conosciuto dai primi anni 2000 a seguito della pubblicazione via web di alcuni video, registrati durante i fuori-onda dei telegiornali da lui condotti[1], caratterizzati da sue bestemmie e reazioni iraconde. BiografiaNato nel comune veneto di San Bonifacio, fu uno dei volti televisivi più noti del nord-est italiano negli anni ottanta e novanta,[1][3] grazie al suo lavoro come giornalista e presentatore del telegiornale dell'emittente veronese Telenuovo,[4] nel periodo in cui la squadra di calcio del Verona vinse lo scudetto.[1][5] Lavorò anche per La Gazzetta dello Sport.[6] Nel 1982 vinse il Premio internazionale Cesare d'Oro per merito giornalistico.[7] Dal 1996 al 1997 fu uno degli opinionisti della Serie A 1996-1997 per TELE+2.[8] Negli anni 2000 apparve frequentemente sull'emittente televisiva TeleArena come opinionista nel corso delle partite di Chievo e Verona[3] e fu talora ospite di Tutto il calcio minuto per minuto su Rai Radio 1 in occasione delle gare di campionato giocate allo stadio Marcantonio Bentegodi. Fondò e diresse, fino alla sua morte, il periodico in lingua tedesca Gardasee Zeitung,[9] dedicato ai turisti di area germanica del Lago di Garda. Nel febbraio 2005 fu nominato responsabile delle relazioni esterne e comunicazione del Verona,[10] incarico che ha lasciato nell'agosto seguente.[11] Grande appassionato di tennis[12][13] e di golf,[1] curò sul quotidiano L'Arena una rubrica riservata a tali sport; fu inoltre uno dei primi giornalisti a "scoprire" e parlare del conterraneo Matteo Manassero.[1][5] Morì a Verona il 1º marzo 2012[1], dopo una lunga malattia,[2][5][14] lasciando la moglie e la figlia Margherita.[5] Ricevette sepoltura due giorni dopo nel cimitero monumentale di Pavia.[15] La notorietà su InternetA partire dal 2005 Mosconi fu oggetto di una particolare vicenda che lo rese noto in tutta Italia.[1] Individui ignoti pubblicarono in Internet vari fuori-onda estratti da vecchie registrazioni dei programmi d'informazione di Telenuovo (risalenti a fine anni ottanta-primi anni novanta) condotti da Mosconi, in cui si mostravano le irate reazioni del giornalista a vari disturbi che causavano il fermo delle riprese: l'entrata indesiderata di persone nello studio, porte sbattute, rumori, l'uso di fogli dattiloscritti illeggibili o male assemblati e semplici lapsus linguae.[3] L'ampio uso di bestemmie, insulti e linguaggio colorito in veneto e il montaggio rendevano tali filmati spontaneamente comici: essi dunque circolarono molto rapidamente attraverso la rete[3] e trasformarono il giornalista in un'involontaria figura comica, oltre che in un fenomeno di Internet.[16][17] Nel giro di poco tempo nacquero infatti vari forum a lui dedicati e iniziarono a circolare innumerevoli ridoppiaggi e parodie in cui la sua immagine e le sue imprecazioni venivano inserite in altri video, spezzoni film e brani musicali.[1][18] Mosconi non fu mai felice di questa notorietà,[1][19][20] denunciò gli anonimi che avevano diffuso i video e si rifiutò di commentare la vicenda. Declinò la richiesta di partecipare a uno spettacolo assieme al comico veneziano Lino Toffolo[3] e alla trasmissione radiofonica Lo Zoo di 105, dove era stato inviato a raccontare la propria versione dei fatti.[21][22] Il giornalista, paradossalmente, era conosciuto per l'eleganza e la pacatezza davanti alle telecamere. Lorenzo Roata,[3] giornalista di Rai Sport ed ex collega di Mosconi a Telenuovo, riassunse così la vicenda: «Lo hanno messo alla berlina su un segreto che ciascuno di noi nasconde. Specialmente in Veneto, dove la bestemmia è un intercalare comune. Per farlo arrabbiare i tecnici gli organizzavano un sacco di scherzi, come incollargli i fogli sui quali leggeva le notizie o sbattere le porte mentre registrava. Montate in quel modo, sembrano le immagini di un uomo che ha passato la vita a imprecare.» Nella cultura di massaNel 2017 è stato pubblicato il fumetto Magnotta Wars – Il lato abruzzese della forza, in cui Mosconi viene raffigurato come il maestro di un immaginario pronipote di Mario Magnotta.[23] Nel 2019, inoltre, dei cartelli con il volto del giornalista e con scritto ma chi è quel mona che continua ad inquinare, adattamento di una frase da lui pronunciata in uno dei fuori onda diffusi in rete, sono stati utilizzati durante delle manifestazioni contro i cambiamenti climatici a Vicenza.[24] Note
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