GerberaGerbera L., 1758 è un genere di piante angiosperme eudicotiledoni erbacee della famiglia delle Asteraceae, originario dell'Africa, dell'Asia e del Sudamerica.[1][2] EtimologiaIl nome deriva dal naturalista tedesco Traugott Gerber, amico di Linneo (pr. gerbèra[3]). ![]() Ibridi di Gerbera jamesonii DescrizioneLe gerbere sono piante perenni con portamenti erbacei (anche legnosi) scaposi. L'habitus in genere è lanoso o villoso (gli steli sono coperti da una leggera peluria bianca).[4][5][6][7][8] In genere sono presenti sia foglie basali che cauline. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato. Quelle basali spesso formano delle rosette (disposizione rosulata). La forma delle lamine è intera e semplice con contorno più o meno ellittico, ovato o subcircolare ma sono presenti anche forme pennatifide o pennate. I margini possono essere da dentellati a dentati. La consistenza è erbacea o coriacea. Invecchiando, le foglie diventano pubescenti nella pagina inferiore e si abbassano per lasciare spazio alle nuove piccole foglie che, nei primi giorni si presentano bianche e pelose. Le infiorescenze sono composte da capolini terminali solitari e scaposi. I capolini possono essere radiati ed eterogami e sono formati da un involucro a forma da cilindrica a obconica o largamente campanulata o emisferica composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi (più o meno): tubulosi e ligulati. Le brattee, simili a foglie, disposte su 2 o più serie in modo embricato sono di vario tipo e consistenza. Il ricettacolo, pubescente, a forma da piatta a convessa e poco alveolato, è nudo (senza pagliette). I fiori sia quelli tubulosi che ligulati sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, actinomorfi o zigomorfi e fertili. I fiori del raggio (quelli periferici) sono femminili e disposti in modo uniseriale, con corolla di tipo ligulato (o radiata). I fiori del disco (quelli centrali), sono ermafroditi, con corolle bilabiate.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è fusiforme (a forma di uno stretto fiasco) con alcune coste longitudinali. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è setolosa o glabra. Il carpopodium è assente, oppure ha delle forme anulari. Il pappo, formato da una o più serie di setole piumose o barbate, decidue o persistenti, è direttamente inserito nel pericarpo o connato in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. Il colore del pappo è bianco, crema, paglierino, rosato o rossastro. Biologia
Distribuzione e habitatIl genere Gerbera è presente allo stato spontaneo in Africa, Madagascar, Asia tropicale e Sud America.[10] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8] FilogenesiLa sottofamiglia Mutisioideae, nell'ambito delle Asteraceae occupa una posizione "basale" (si è evoluta precocemente rispetto al resto della famiglia) ed è molto vicina alla sottofamiglia Stifftioideae. La tribù Mutisieae con la tribù Nassauvieae formano due "gruppi fratelli" ed entrambe rappresentano il "core" della sottofamiglia. Il genere Gerbera è descritto all'interno della tribù Mutisieae, raggruppamento che la classificazione tradizionale collocava all'interno della sottofamiglia Cichorioideae e che la moderna classificazione filogenetica ha ricollocato, ridisegnandone i confini, all'interno della sottofamiglia Mutisioideae.[8] Provvisoriamente il genere fa parte del gruppo informale Gerbera Complex.[14] All'interno del "Gerbera Complex" il genere di questa voce, da un punto di vista filogenetico e quindi evolutivo, appartiene al "Clade B" formato dai generi Chaptalia, Gerbera, Leibnitzia, Oreoseris, Piloselloides e Perdicium ed è in posizione più o meno vicina al "core" del clade. Le possibili date relative alla divergenza di questo genere dal clade B variano da 12 a 5 milioni di anni fa.[14] I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[8][14]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 46 e 50.[8] Elenco specieQuesto genere comprende le seguenti 22 specie:[2] ![]()
ColtivazioneLe gerbere amano posizioni molto luminose, moderatamente asciutte e ben ventilate. Tollerano la luce solare diretta ma il sole estivo delle regioni più calde può rovinare gravemente le foglie. Il terriccio dev'essere particolarmente drenante: non sopportano ristagni idrici che possono provocare in poco tempo la comparsa di marciumi e morte della pianta. Per questo motivo le innaffiature dovranno essere moderate: in ogni caso è opportuno aspettare che il substrato si asciughi completamente (anche in profondità) prima di innaffiare nuovamente. Durante la fase di crescita somministrare raramente e in dosi molto blande un buon concime NPK (azoto, fosforo e potassio) bilanciato. La gerbera sopporta bene l'inverno se tenuta al riparo dalle piogge, dalle gelate e innaffiata molto poco. La pianta reagisce a temperature stabilmente inferiori a 13 °C andando in stasi vegetativa (dormienza) durante la quale potrà perdere interamente la parte aerea per produrla nuovamente all'arrivo dei primi tepori primaverili. ![]() Oltre che come graziose piante ornamentali dalla facile coltura, le specie del genere Gerbera (soprattutto la G. jamesonii) vengono coltivate industrialmente per la produzione del fiore reciso. MoltiplicazioneLa gerbera può essere riprodotta effettuando delicatamente una divisione dei cespi per gli esemplari più sviluppati oppure con la semina in semenzai o terrine mantenute a una buona temperatura e tenute scarsamente umide. Le piccole piantine nate da seme dovranno essere messe a dimora allo sviluppo completo qualche foglia oltre ai cotiledoni. AvversitàIn generale, la gerbera è una pianta abbastanza robusta e viene raramente attaccata da insetti parassiti, che possono essere perlopiù afidi eliminabili con un buon insetticida specifico o con la lotta biologica. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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