Gerardo Bianchi (pittore)Gerardo Bianchi (Monza, 1845 – Milano, 1922) è stato un pittore italiano. BiografiaGerardo Bianchi è un pittore monzese del XIX secolo, molto conosciuto in Lombardia. Figlio dell'insegnante di disegno e pittore monzese Giosuè Bianchi e di Luigia Meani, è il fratello minore del più famoso Mosè Bianchi e zio di Pompeo Mariani ed Emilio Borsa.[1] I Bianchi sono una famiglia di artisti, Gerardo seguì le orme del fratello iscrivendosi all'Accademia di Brera e anche lui fu allievo di Giuseppe Bertini. A diciassette anni divenne insegnante di disegno presso il Collegio Bosisio, come il padre. Si specializzò in ritratti e miniature su smalti e avori.[2] Fra i suoi quadri vi sono anche molte opere che ritraggono la vita rustica delle fattorie brianzole e la bachicoltura, soggetti che interesserranno anche il nipote Emilio Borsa. S'interessò anche di fotografia. Nel 1915 partecipò all'Esposizione Nazionale d'Arte di Brera con due quadri, "Cuccioli" e "Lo zuccaro". L'anno seguente si presentò con l'opera "La Grigna a Magreglio" e nel 1922 presentò "Eppure nella solitudine di Magregio si sentiva il cannone". Fra le sue opere più riuscite si annoverano i ritratti di Carolina Fusetti Scotti (1886) e di Domenico Panceri (1888). Entrambi i quadri son conservati presso l'ospedale San Gerardo di Monza[3]. Alcuni quadri di Gerardo Bianchi sono conservati presso i Musei Civici di Monza. Note
Bibliografia
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