La gens Aurelia era una famiglia plebea di Roma. Il primo membro della gens che ottenne il consolato fu Gaio Aurelio Cotta nel 252 a.C., dopo il quale gli Aurelii diventarono una famiglia importante nella storia della Repubblica. Gli Aurelii fiorirono sotto l'Impero e molti membri della famiglia divennero magistrati e importanti uomini politici sotto il controllo dell'Imperatore. Il nome diventò così comune che molto spesso era abbreviato Aur., e negli ultimi anni dell'Impero molte persone presero questo nome, tanto che era difficile distinguere tra membri della gens o altri che lo usarono come praenomen.[1]
Origine
Il nomen Aurelius viene spesso fatto derivare dall'aggettivo latino aureus, "dorato", e probabilmente si riferiva al colore dei capelli del capostipite. Comunque la forma originale del nome era probabilmente Auselius, come le forme originali dei nomina Furia, Numeria, Papiria, Valeria e Veturia che erano Fusia, Numisia, Papisia, Valesia e Vetusia. In questo caso, il termine deriva probabilmente da un nome che indicava il sole, che comunque potrebbe condividere un'etimologia comune con aureus.[2][3]
Praenomina
I praenomina usati dagli Aurelii durante la repubblica erano Gaio, Lucio, Marco e Publio. Gli Aurelii Oreste usarono anche il praenomenGneo. In età imperiale, gli Aurelii Fulvi usarono Tito, Marco e Lucio, mentre gli Aurelii Simmachi usarono Quinto e Lucio.[1]
Cognomina
I cognomina degli Aurelii sotto la repubblica erano Cotta, Orestes e Scaurus. Sulle monete si trovano i cognomina Cotta e Scaurus e forse anche Rufus, ma l'ultimo non è menzionato dagli storici. Il cognomen Pecuniola, adottato da un membro della gens durante la Prima Guerra Punica, probabilmente si riferisce alla sua condizione di povertà.
Sotto i primi imperatori troviamo una famiglia degli Aurelii con il cognomen Fulvus, dalla quale discende l'imperatore Antonino, il cui nome originale era Tito Aurelio Fulvo. Antonino adottò Marco Annio Vero e Lucio Ceionio Commodo, che diventarono membri della gens Aurelia con i nomi di Marco Aurelio Antonino e Lucio Aurelio Vero.
Dopo la fine dell'Impero Romano d'Occidente gli Aurelii Simmachi aumentarono la loro influenza prosperando per altri due secoli e occupando molte delle cariche più importanti dello stato.[1][4]
Marco Aurelio Contarini, Console romano eletto a Padova, prese parte al terzo Triumvirato Consolare[7] di Rialto, dal 425 al 426[8]
Aurelio Contarini, figlio di Marco Aurelio, si trasferì nella Laguna veneta in seguito alla invasione barbarica di Attila e divenne Tribuno di Rialto nel 453[8]