Galli da BibbienaI Galli da Bibbiena o Bibiena sono stati una famiglia di artisti, originaria di Bibbiena, oggi in provincia di Arezzo, attiva in campo artistico per oltre 150 anni prima a livello locale e poi su scala europea. I suoi componenti si occuparono di pittura, architettura e scenografia incarnando lo stereotipo della famiglia di artisti italiani richiesti presso le corti di mezza Europa; la casata degli Asburgo fu con loro la più generosa. Opere e attivitàL'attività dei discendenti di Giovanni Maria va dal 1690 circa fino al 1787 presso corti italiane ed europee. Lo stile di famiglia è tendenzialmente quello tardo barocco e stupì i contemporanei grazie all'intricato splendore delle decorazioni ed alle proporzioni create nello spazio grazie ad un uso ben affinato della prospettiva. Furono conosciuti soprattutto per i loro lavori in relazione al teatro, d'opera o di prosa, per la cui bellezza e splendore vennero ingaggiati anche per preparare cortei nuziali o anche funebri. Della loro opera di scenografi oggi ci rimane ben poco poiché quel che crearono non erano costruito in materiali durevoli ed anche perché i loro lavori avevano funzioni esclusivamente temporanee. La ricchezza e lo splendore delle loro composizioni rimane comunque attestato dalla grande fama che vi diedero i contemporanei e da dipinti e disegni che sono stati conservati presso diverse collezioni a Vienna, Monaco e Dresda. GenerazioniPrima generazioneIl capostipite della famiglia fu il pittore Giovanni Maria Galli da Bibbiena (1625-1665), proveniente dalla bottega di Francesco Albani ed autore di notevoli pale d'altare, specie nella zona di Bologna. Seconda generazioneI suoi figli Francesco Galli da Bibbiena (1659–1739) e Ferdinando Galli da Bibbiena (1657–1743) si diedero dapprima alla pittura e poi all'architettura, sia civile che teatrale, ed alla scenografia e scenotecnica. La figlia Maria Oriana Galli da Bibbiena (1656–1749) intraprese la carriera di pittrice. Ferdinando fu colui che portò maggiore lustro alla famiglia, lavorando insieme a Giacomo Torelli alla ristrutturazione del Teatro della Fortuna di Fano e con il fratello presso la corte imperiale di Vienna. Terza generazioneDa parte di Ferdinando:
Da parte di Francesco:
Quarta generazione
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