Gaio Caninio Rebilo
Gaio Caninio Rebilo, membro della gens plebea dei Canini (fl. I secolo a.C.), è stato un militare e politico romano che divenne console suffetto nel 45 a.C. BiografiaRebilo servì come legato di Gaio Giulio Cesare in Gallia nel 52 e nel 51 a.C. Allo scoppio della guerra civile, Rebilo marciò insieme a Cesare in Italia e andò per ordine del comandante a negoziare con Pompeo, anche se la missione fallì (marzo del 49 a.C.).[1] Sempre nel 49 a.C. fu mandato da Cesare come legato di Gaio Scribonio Curione. Nel 46 a.C. servì sotto Cesare nella battaglia di Tapso e l'anno successivo in Spagna a Munda. Nell'ultimo giorno di dicembre del 45 a.C., il console Quinto Fabio Massimo morì all'improvviso e Cesare fece Caninio Rebilo console suffetto per le ultime ore di quell'anno. La cosa destò scandalo tra i conservatori perché non ci sarebbe stato alcun bisogno di nominare un console sostitutivo per quel poco tempo,[2] ma Cesare colse la palla al balzo per conferire la dignità consolare a un suo seguace per "premiarlo", dimostrando quanto poco tenesse in considerazione oramai il consolato, quella che era stata la più alta carica della repubblica.[3][4] Cicerone, ad esempio, ironizzò dicendo che ‘durante il consolato di Caninio [...] nessuno ebbe il tempo di fare colazione’, che però ‘durante il suo consolato non fu commesso alcun male’, e che Caninio fu ‘talmente vigile che per tutto il suo consolato non dormì mai’.[5] Note
Bibliografia
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