Gabriele PoloGabriele Polo (San Canzian d'Isonzo, 4 settembre 1957) è un giornalista italiano. BiografiaÈ stato direttore del quotidiano il manifesto dal 2003 al giugno 2009, diventandone poi direttore editoriale, oltre che commentatore e inviato fino al 31 dicembre 2012, quando - in seguito al cambio di proprietà, dopo la liquidazione del "manifesto cooperativa editoriale" - ha lasciato il quotidiano, per lavorare come freelance. Dal gennaio 2015 dirige la casa editrice Meta. Da aprile 2020 a marzo 2021 è direttore di Collettiva.it. In gioventù è stato militante di Lotta Continua e poi tra i promotori nei primi anni '80 del gruppo Lotta Continua per il Comunismo. Inizia la sua collaborazione al manifesto nel 1988. Sotto la sua direzione il manifesto affronta due momenti salienti della sua storia. Nel 2005 viene rapita in Iraq una sua giornalista, Giuliana Sgrena, ed il quotidiano s'impegna nella campagna per la sua liberazione. Sarà poi Polo, a liberazione avvenuta, ad avvisare la redazione della morte di Nicola Calipari, il funzionario del SISMI caduto durante l'operazione di liberazione della Sgrena. Nel 2006 il giornale entra in una forte crisi economica e inizia la lotta per la sua sopravvivenza chiedendo aiuto a tutta la sinistra, realizzando una sottoscrizione popolare che in pochi mesi raccoglie oltre un milione e 800.000 euro[senza fonte]. Tra le iniziative promosse una raccolta di icone sulla storia del comunismo, L'album di famiglia. All'interno di queste operazioni di rilancio del quotidiano, dal 6 giugno 2008, il manifesto esce con una nuova veste grafica introducendo il colore nella sua prima pagina. Fino al 31 dicembre 2012 la cooperativa del manifesto ha attuato una politica salariale egualitaria, perciò anche il direttore guadagnava quanto un qualsiasi componente del giornale, 1470 euro al mese, nel 2006.[1] Pubblicazioni
Note
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