Fulminato di mercurio
Il fulminato di mercurio è un esplosivo primario (altamente sensibile alla frizione e agli urti). Viene usato soprattutto nella produzione di detonatori per esplosivi ed inneschi per cartucce. Viene preparato miscelando alcool con una soluzione ottenuta dall'azione di acido nitrico concentrato su mercurio. Per accelerare la reazione si ricorre al cloruro di rame come catalizzatore. CaratteristicheIl fulminato di mercurio è un precipitato cristallino biancastro, pesante, insolubile in acqua, che esplode per urto e per riscaldamento. Può esplodere facilmente anche se esposto direttamente ai raggi del sole, per l'effetto lente dei suoi cristalli. Anidro, è un composto pericoloso da manipolare, mentre l'umidità ne attenua la sensibilità. PrecauzioniLa reazione produce vapori altamente tossici e corrosivi. La manipolazione del fulminato di mercurio è relativamente sicura fino a quando questo è umido. A 150 °C avviene la detonazione spontanea. SintesiLa sintesi del fulminato di mercurio () è un processo chimico complesso e pericoloso, condotto generalmente in ambienti controllati a causa dell'elevata sensibilità del composto a stimoli esterni come urti, calore e scintille. Il fulminato di mercurio è noto per la sua estrema instabilità e per la sua capacità di detonare anche in presenza di minime sollecitazioni, motivo per cui il processo richiede rigorose precauzioni. La reazione avviene tra: Mercurio () Acido nitrico () concentrato Etanolo () o un'altra fonte di carbonio organico Il mercurio viene disciolto in acido nitrico concentrato, generando nitrato di mercurio () e rilasciando biossido di azoto () come sottoprodotto gassoso: Alla soluzione di nitrato di mercurio viene aggiunto etanolo in quantità controllata. La reazione produce fulminato di mercurio insieme a sottoprodotti gassosi come biossido di azoto () e ossido di carbonio (): Il fulminato di mercurio precipita sotto forma di cristalli bianchi o grigiastri. Questi vengono raccolti attraverso filtrazione, lavati con acqua e asciugati con estrema cautela. StoriaVenne sintetizzato per la prima volta nel 1799 dall'inglese Edward Charles Howard (28 maggio 1774 – 28 settembre 1816), per riscaldamento di una miscela di alcool, acido nitrico e mercurio. La sua scoperta deriva dagli esperimenti degli alchimisti per trovare un rimedio contro la sifilide utilizzando il mercurio che aveva già dimostrato capacità curative. Si scoprì che il mercurio poteva essere sciolto in acido nitrico e, se si aggiungeva etanolo, si otteneva il fulminato di mercurio. Questo procedimento è attribuito all'olandese Cornelius van Drebbel che, durante l'assedio de La Rochelle avrebbe costruito delle torpedini con una spoletta a percussione come riferito nel 1621 dall'inglese Joachim Morsius nel suo "Tractatus de quinta Essentia". La sua composizione chimica fu individuata da Kunckel nel 1690 e poi confermata da Bergmann (1769) e Scheele (1777). Nel 1799 l'inglese Horward l'ottenne con un procedimento più semplice e ne descrisse per primo le proprietà esplosive in modo preciso. Esattamente nell'anno 1800, in Francia, Lulien Leroi creò il primo opificio per la produzione di fulminato di mercurio, ma morì insieme a suo cognato in seguito ad una esplosione. Nel 1821 l'inglese Wright produsse le prime capsule con fulminato di mercurio e già nel 1836 in Francia furono prodotti in un anno 800 milioni di capsule utilizzando oltre 15 tonnellate di mercurio. Alfred Nobel scoprì la trasmissione della detonazione dal fulminato alla nitroglicerina. Sino al XX secolo il fulminato di mercurio fu praticamente l'unico esplosivo da innesco usato. Attualmente il fulminato di mercurio tende ad essere rimpiazzato da altri esplosivi primari con caratteristiche di minore tossicità e maggiore stabilità nel tempo: azoturo di piombo, stifnato di piombo e tetrazene. Curiosità
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