Fuciliere (cacciatorpediniere 1910)

Fuciliere
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere (1910-1921)
torpediniera (1921-1932)
ClasseSoldato
In servizio con Regia Marina
IdentificazioneFC, FL
CostruttoriAnsaldo, Genova
Impostazione1905
Varo21 agosto 1909
Entrata in servizio1910
Radiazione1932
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamentonormale 395 t
a pieno carico 415 t
Lunghezza65 m
Larghezza6,1 m
Pescaggio2,1 m
Propulsione3 caldaie
2 motrici alternative
potenza 5.000 HP
2 eliche
Velocità28,5 nodi (52,78 km/h)
Autonomia1500 miglia a 12 nodi
Equipaggio56 tra ufficiali, sottufficiali e marinai
Armamento
Artiglieria4 pezzi da 76/40 mm
Siluri3 tubi lanciasiluri da 450 mm
dati presi da Warships 1900-1950 e Sito ufficiale della Marina Militare
voci di cacciatorpediniere presenti su Wikipedia

Il Fuciliere è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.

Storia

All'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale il Fuciliere faceva parte della IV Squadriglia Cacciatorpediniere, di base a Brindisi, che formava unitamente ai cacciatorpediniere Ascaro, Alpino, Carabiniere, Pontiere e Zeffiro[1]. Comandava la nave il capitano di corvetta Angelo Levi Bianchini[1].

La sua prima missione di guerra, il 24 maggio 1915, consisté in un pattugliamento dell'Alto Adriatico, che compì insieme ai gemelli Alpino, Lanciere, Carabiniere e Garibaldino[1].

Nelle notti tra il 3 ed il 4 e tra il 4 ed il 5 maggio 1916 il Fuciliere e lo Zeffiro effettuarono la posa di un campo minato nelle acque di Sebenico[1].

All'alba del 12 maggio 1916 l'unità – ancora al comando del capitano di corvetta Levi Bianchini – fornì appoggio, insieme all’Alpino ed alle torpediniere costiere 30 P.N. e 46 P.N., allo Zeffiro, che penetrò nel porto di Parenzo[2][1]. Dopo che lo Zeffiro fu entrato nel porto, lo raggiunsero anche il Fuciliere e le altre navi, ed alle 4.50 tutta la formazione iniziò un cannoneggiamento contro un hangar per aerei, che durò una ventina di minuti[2][1]. Mentre l'hangar veniva danneggiato da qualche colpo da 76 mm delle navi italiane, queste venivano a loro volta prese di mira dal tiro delle batterie costiere e poi da 10 idrovolanti (che si scontrarono con due velivoli italiani ed uno francese), rispondendo al fuoco[2][1]. Tutte le unità riuscirono comunque a rientrare alla base, lamentando però qualche danno, quattro morti e 14 feriti (tre gravi ed 11 leggeri); sul Fuciliere rimase gravemente ferito il torpediniere Piccardo, che non volle essere portato in infermeria per non distogliere gli altri artiglieri del suo cannone dal combattimento[3][2][1].

L'11 febbraio 1917 il Fuciliere (comandante Spano) fornì scorta ed appoggio, insieme ai gemelli Pontiere, Carabiniere ed Alpino, alle torpediniere 19 OS, 20 OS, 21 OS e 22 OS ed a 6 aerei francesi, ad un gruppo di cinque idrovolanti (2 francesi e 3 italiani) inviati in ricognizione su Pola[1].

Declassato a torpediniera nel 1921, il Fuciliere fu l'ultimo cacciatorpediniere della sua classe ad essere radiato, nel 1932[4], e fu quindi demolito.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, pp. 67-98-127-129-171-189.
  2. ^ a b c d Giorgio Giorgerini, Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana, pp. 37-38.
  3. ^ anmi taranto Archiviato il 10 dicembre 2010 in Internet Archive..
  4. ^ Marina Militare.
  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di marina