Ascaro (cacciatorpediniere)
L’Ascaro è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina. StoriaImpostato nel 1911, un anno dopo l'ultimazione di tutte le altre unità della classe, l’Ascaro era stato in origine ordinato dalla Marina imperiale cinese (avrebbe dovuto chiamarsi Ching-Po o Tsing-Po) ma, durante la costruzione (1912), venne acquistato dalla Regia Marina, divenendo l'undicesima unità della classe Soldato[2][3][4]. L'apparato motore dell'unità era originariamente alimentato a carbone (95 tonnellate), ma venne modificato in modo da essere alimentato a nafta (65 tonnellate)[4][5]. All'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale l’Ascaro faceva parte della IV Squadriglia Cacciatorpediniere, di base a Brindisi, che formava unitamente ai cacciatorpediniere Pontiere, Alpino, Carabiniere, Fuciliere e Zeffiro[6]. Comandava la nave il capitano di corvetta Baistrocchi[6]. Nell'ottobre 1916 l'unità, insieme ai cacciatorpediniere Nembo, Borea e Garibaldino ed a 4 torpediniere, fornì protezione ed appoggio alle unità – incrociatore corazzato Francesco Ferruccio e piroscafi Choising, Polcevera, Ausonia e Bulgaria – destinate allo sbarco ed all'occupazione di Santi Quaranta, in Albania[7]. Alle 5.15 del 2 ottobre quattro plotoni di marinai, un reparto di minatori ed uno da spiaggia del Ferruccio sbarcarono occupando rapidamente la località, dato che i 32 componenti il presidio greco non poterono che ritirarsi dopo aver protestato[6]. Dopo aver sbarcato un battaglione di fanteria ed uno squadrone di cavalleria, alle 16 del 2 ottobre i piroscafi salparono per Valona ove imbarcarono altre truppe; il 3 ottobre Polcevera ed Ausonia sbarcarono una batteria someggiata ed un secondo squadrone di cavalleria, ed il 4 l'operazione fu completata con lo sbarco, dal Choising e dal Bulgaria, di un altro battaglione di fanteria e di un terzo squadrone di cavalleria[6]. Successivamente la nave non partecipò ad altre operazioni di rilievo. Declassato a torpediniera nel luglio 1921, l’Ascaro venne radiato nel maggio 1930[4][5][8] e fu avviato alla demolizione. Note
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