Francesco del TaddaFrancesco Ferrucci detto del Tadda (Fiesole, 1497 – 30 aprile 1585) è stato uno scultore italiano. Attivo a Firenze, nell'ambito soprattutto della committenza di Cosimo I. Oltre che in Toscana, lavorò anche a Roma, dove si trovava al momento del sacco del 1527. Appartenne ad una famiglia di maestri scalpellini e scultori di Fiesole documentata dal XV al XVII secolo. Mise a punto le tecniche per poter scolpire pietre dure, riscoprendo l'arte dell'intaglio del porfido e specializzandosi in opere in tale materiale di spoglio. Tale primato gli venne riconosciuto sia da Vasari che da Cellini e sembra che tale competenza sia derivata dalla messa a punto di utensili metallici particolarmente duri, grazie ad una particolare tempra. La messa a punto di queste particolari tecniche ed arnesi e l'interesse dei vari granduchi (oltre che il successivo arrivo di maestri milanesi) porteranno allo sviluppo della scuola fiorentina dell'intarsio ed alla fondazione dell'Opificio delle Pietre Dure[1]. La sua opera più conosciuta è la statua della Giustizia posta sulla colonna innalzata in Piazza Santa Trinità. La sua attività fu portata avanti dal figlio e collaboratore Romolo Ferrucci del Tadda e da altri membri della famiglia, come l'altro figlio Giovanbattista Ferrucci ed il nipote Matteo Ferrucci, anch'essi noti per la particolare competenza nella lavorazione del porfido e di altre pietre particolarmente dure. La sua tomba, la cui lapide scolpì personalmente, si trova nella Chiesa di San Girolamo (Fiesole) Opere
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