Forma (musica)Nella terminologia musicale, la struttura di una composizione[1] è l'architettura con cui essa si articola e che ne riflette le suddivisioni, la successione, lo sviluppo di temi, strutture ritmiche e armoniche.[2] La locuzione non va confusa con il genere musicale,[3] termine più ampio che categorizza una composizione secondo la tradizione cui appartiene e le convenzioni che la definiscono. Esempi di forme musicaliMolte composizioni sono costruite secondo forme codificate, in base al modo in cui le sezioni tematiche si succedono.
Forma monopartitaÈ la più semplice struttura musicale e prevede un solo tema che si ripete diverse volte. Un esempio classico di questa forma è la ballata, già presente nel XV secolo, nella quale ad un testo musicale sempre uguale corrispondono strofe di testo diverso. Altro esempio di forma monopartita è il tema con variazioni, nel quale la stessa linea melodica viene cambiata modificando, di volta in volta, il tempo, il ritmo o il timbro. Forma bipartitaQuesta forma è composta da due temi, chiamati A e B. È usata soprattutto nelle danze quali la gavotta e la giga. Anche le canzoni dei nostri giorni si possono assimilare a questa forma in quanto sono per lo più costituite da una strofa e da un ritornello. Consiste anche in uno spostamento di tonalità, che crea una sorta di contrasto. Forma tripartitaLa forma tripartita è una delle più frequenti forme musicali, si basa sullo schema A-B-A, in cui al primo elemento musicale segue il secondo e quindi la ripresa del primo. In alcuni casi è detta anche forma "col da capo", "forma ternaria", o "forma canzone". A questa forma si rifà il minuetto, danza bitematica e tripartita, che fu introdotta da Jean-Baptiste Lully maestro di corte di Luigi XIV. Altra forma molto usata nelle composizioni classiche è il rondò, che si basa sul ritornello che si alterna a vari altri temi. Forme basate sull'organicoLe composizioni musicali assumono nomi diversi a seconda del numero di esecutori che le interpretano:
Forma polifonicaNella forma polifonica le melodie (o "voci") si sovrappongono in contrappunto, elaborate secondo schemi precisi sul principio dell'imitazione, che può essere per moto retto, retrogrado o contrario. Una delle forme polifoniche più conosciute è la fuga, che Johann Sebastian Bach ha portato a livelli di estrema complessità e perfezione. È composta da più parti (da due a cinque) che entrano in momenti diversi e si sovrappongono fra di loro. Forma liberaDurante il romanticismo si sono sviluppate forme non codificate quali il notturno, l'improvviso e la fantasia, che hanno avuto tra i loro interpreti più geniali Fryderyk Chopin. Note
Bibliografia
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