Filippo Galli (poeta)Filippo Galli, noto anche con lo pseudonimo di Filenio Gallo (Monticiano, 1465 circa – Monte San Savino, 26 novembre 1503), è stato un religioso e poeta italiano. BiografiaLe uniche notizie biografiche certe su Filippo Galli sono collegate alla sua appartenenza all'Ordine di Sant'Agostino: non si conosce la data del suo ingresso nell'ordine, ma nel 1485 fu nominato cursore a Siena, nel 1486 fu trasferito a Padova dove iniziò gli studi di teologia e nel 1489 fu promosso lettore ("magister studentium") nel convento di Venezia[1]. Dal 1494 proseguì nello Studio agostiniano di Padova gli studi per il conseguimento del baccellierato, il primo grado accademico, che ottenne nel 1497. Non si sa quando fu dichiarato magister; ma veniva chiamato magister in un documento del 1501[1]. Morì appena due anni dopo, secondo l'annotazione del nipote giurista Jacomo di Matteo Pelozzi da Monticiano, «in Siena nel convento di Monte San Savino, detto di S. Agostino»[2]. Filippo Galli fu autore di componimenti poetici in lingua volgare, essenzialmente di natura bucolico-amorosa, scritti con lo pseudonimo di "Filenio Gallo"; furono pubblicati quasi tutti postumi e quasi tutti difficilmente databili. La sua poesia cadde nell'oblio e per lungo tempo fu dimenticata dagli studiosi fino ai primi anni del XIX secolo, quando William Roscoe richiamò l'attenzione su di lui, esaminando un codice contenente alcune sue poesie[3]. Roscoe pensava che Filenio fosse napoletano. Nel 1894 Erasmo Pèrcopo mise in rapporto Filenio con Pietro Iacopo De Gennaro, un poeta napoletano imitatore del Sannazaro, e concluse che sia Filenio sia De Gennaro fossero stati i primi imitatori dell'Arcadia di Jacopo Sannazaro[4]. Inizialmente anche Pèrcopo pensava che Filenio fosse napoletano; ma la scoperta da parte sua di due manoscritti cartacei del XVI secolo nella Biblioteca Palatina di Parma (n. 699 e n. 701) gli permisero di identificarne l'origine senese[5]. Gli studi condotti nel XX secolo da Maria Corti e da Maria Antonietta Grignani hanno permesso di precisare meglio i rapporti cronologici fra Filenio e Sannazaro permettendo di affermare che, a differenza di quanto avesse ipotizzato Pèrcopo, è stato il Sannazaro a essere stato influenzato dal Gallo, e non viceversa[1]. OpereSecondo la sistemazione fatta da Maria Antonietta Grignani[6], la produzione poetica di Filenio Gallo comprende due raccolte principali ("A Lilia" e "A Safira"), che sembrano essere state composte entrambe durante il soggiorno in Veneto del poeta. Sempre a Venezia scrisse un poemetto dedicato a Caterina Cornaro e varie altre poesie, molte delle quali d'occasione.
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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