Face Value

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Face Value
album in studio
ArtistaPhil Collins
Pubblicazione6 febbraio 1981[1]
Durata47:49
Dischi1
Tracce12
GenerePop rock[1]
Art rock[1][2]
Rhythm and blues[3]
EtichettaAtlantic Records, Virgin Records
ProduttorePhil Collins, Hugh Padgham
Registrazionegiugno 1980-gennaio 1981, Townhouse Studios (Londra) e The Village Recorder (Los Angeles)
Certificazioni
Dischi d'oroGermania (bandiera) Germania (7)[4]
(vendite: 1 750 000+)
Hong Kong (bandiera) Hong Kong[5]
(vendite: 7 500+)
Dischi di platinoArgentina (bandiera) Argentina[6]
(vendite: 60 000+)
Australia (bandiera) Australia (4)[7]
(vendite: 280 000+)
Austria (bandiera) Austria[8]
(vendite: 50 000+)
Francia (bandiera) Francia (2)[9]
(vendite: 600 000+)
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi (2)[10]
(vendite: 200 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (5)[11]
(vendite: 1 500 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[12]
(vendite: 100 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (5)[13]
(vendite: 5 000 000+)
Svizzera (bandiera) Svizzera (2)[14]
(vendite: 100 000+)
Dischi di diamanteCanada (bandiera) Canada[15]
(vendite: 1 000 000+)
Phil Collins - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1982)
Logo
Logo del disco Face Value
Logo del disco Face Value
Singoli
  1. In the Air Tonight
    Pubblicato: 5 gennaio 1981
  2. I Missed Again
    Pubblicato: 7 marzo 1981
  3. If Leaving Me Is Easy
    Pubblicato: maggio 1981

Face Value è il primo album da solista del cantante britannico Phil Collins, pubblicato il 6 febbraio 1981 dalla Atlantic Records.

L'album è un lavoro parallelo a quello dei Genesis, dei quali all'epoca Collins era batterista e prima voce. Egli dichiarò di voler sperimentare suoni differenti, e che fu ispirato dalle opere del suo ex compagno nei Genesis, Peter Gabriel. L'intero disco presenta sonorità e tematiche cupe legate al divorzio del cantante con la prima moglie Andrea Bertorelli.

Anticipato dal famoso singolo In the Air Tonight, l'album debuttò direttamente al primo posto della Official Albums Chart nel Regno Unito.[16]

Concezione

Nel 1978, Phil Collins faceva parte del gruppo rock progressivo Genesis da otto anni. Dopo aver trascorso i primi cinque di questi come batterista, ha accettato con riluttanza il ruolo di frontman della band dopo la partenza del cantante originario Peter Gabriel alla fine del tour per il loro concept album The Lamb Lies Down on Broadway. Collins ha assunto la voce per l'album A Trick of the Tail nel 1976. Il disco presentava ancora le tipiche strutture progressive del gruppo, tuttavia era caratterizzato anche da un suono più mainstream che ha attratto un pubblico maggiormente ampio. I Genesis hanno poi ottenuto il loro primo grande successo radiofonico con il singolo Follow You Follow Me contenuto nell'album ...And Then There Were Three... del 1978.

Dopo il lungo tour promozionale legato all'ultimo disco, Collins si prese un periodo di aspettativa per fare i conti con la sua travagliata situazione familiare. La prima moglie chiese il divorzio nel 1979, abbandonando il musicista nella casa che condividevano in Inghilterra. Collins rimase per settimane a lavorare in completa solitudine su alcune canzoni che riflettevano i problemi della sua vita personale. La maggior parte del materiale presente in Face Value è incentrato sui sentimenti provati dal cantante dopo la rottura coniugale. Durante la concezione dell'album, Collins strinse una forte amicizia con il cantautore John Martyn e apparve nel disco Grace and Danger, che affrontava tematiche simili legate al divorzio e relazioni infrante. Parte del materiale inizialmente composto da Collins per Face Value entrò a far parte del lavoro successivo dei Genesis, Duke nel 1980.

Produzione

Le sessioni di registrazione per Face Value hanno avuto luogo presso i Townhouse Studios di Londra tra la fine dell'inverno del 1979 e l'inizio del gennaio 1981. Collins voleva sperimentare sonorità differenti rispetto a quelle adottate nei Genesis. Per la prima volta decise infatti di incorporare nella sua musica una sezione fiati, dando il via a una lunga collaborazione con i Phenix Horns, già noti come sezione fiati degli Earth, Wind & Fire. Inoltre nonostante la sua reputazione di batterista, Collins volle ricorrere all'utilizzo di batterie campionate e drum machine, ispirato da Peter Gabriel che aveva fatto ampio uso di programmazione nel suo terzo album.[17] Per questo motivo Collins assunse Hugh Padgham, l'ingegnere del suono che aveva collaborato con Gabriel in quell'occasione.[17]

L'ultima sessione di registrazione ha avuto luogo nel gennaio 1981, prima della pubblicazione del singolo di debutto, In the Air Tonight, un brano dai toni oscuri che è stato ispirato dalla rabbia provata dal cantante dopo il divorzio con la prima moglie. Altre canzoni come You Know What I Mean (che sarà ripresa da Frida nell'album Something's Going On) e If Leaving Me Is Easy sono ballate solenni che parlano di un cuore spezzato. I Missed Again si caratterizza invece per un'atmosfera più vivace, nonostante vengano presentate anche qui tematiche relative a relazioni infrante. La ballata jazz This Must Be Love è incentrata sulla nuova storia d'amore (a suo tempo) di Collins con Jill Tavelman, che sarebbe divenuta la sua seconda moglie.

Musicalmente l'album presenta canzoni di generi differenti. La base di molte tracce risiede nell'R&B con leggeri influssi di funk, soprattutto in I'm Not Moving, per la quale Collins ha registrato alcune parti vocali servendosi di un vocoder. Le due strumentali, Droned e Hand in Hand, si caratterizzano rispettivamente la prima per un suono esotico africano, e la seconda per elementi jazz e un coro di bambini che canticchiano la melodia principale. The Roof Is Leaking incorpora parti delta blues e country. Behind the Lines è stata originariamente pubblicata dai Genesis nell'album Duke, dove veniva presentata con influenze tipicamente progressive, mentre qui riceve un nuovo arrangiamento arricchito dai fiati che le donano una connotazione più vicina all'R&B/funk. Il disco contiene una cover di Tomorrow Never Knows dei Beatles, che include strumenti e voci riprodotte in senso invertito sullo sfondo di cori multistrato. Dopo la fine della canzone, è presente una traccia fantasma in cui si sente Collins che canta un breve estratto a cappella di Over the Rainbow in riferimento al recente omicidio di John Lennon.

Tra le canzoni composte durante le sessioni di Face Value, ma che non sono state utilizzate nell'album, figurano Misunderstanding - rielaborata dai Genesis per Duke nel 1980, How Can You Just Sit There, che si è poi evoluta in Against All Odds (Take a Look at Me Now), e quella che sarebbe diventata Don't Lose My Number, inserita nel terzo disco solista di Collins No Jacket Required nel 1985.

Accoglienza

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]
PopMatters[18]9/10
Rolling Stone[3]

L'album ha ricevuto un ottimo riscontro di critica ed è stato lodato per le innovazioni sonore introdotte nell'utilizzo degli strumenti campionati, in particolare nel singolo In the Air Tonight.[19][20]

In una recensione retrospettiva dell'album, Tim Sendra di AllMusic ha descritto Face Value come il "lavoro più onesto e interessante di Collins", oltre che "uno dei momenti migliori del panorama musicale anni ottanta".[1] Ha infine dato all'album un giudizio pieno di cinque stelle su cinque.[1]

Nel 2016, Dorian Lynskey del The Guardian ha definito l'album "un debutto interessante, a metà strada tra art rock e soul popolare". Ha poi aggiunto che "la qualità più potente di Face Value è la sua trasparenza emotiva".[2]

All'epoca della sua uscita, Steve Pond di Rolling Stone fece notare come il disco si staccasse nettamente dal sound dei Genesis per abbracciare elementi tipici della musica pop e R&B.[3] Questi definì l'intera opera "musica pop incentrata su turbolenze personali".[3] Fece tuttavia notare che "a volte il cuore spezzato del cantante emerge fin troppo chiaramente nel prodotto, e abbondano i passaggi musicali a vuoto".[3]

Tracce

Testi e musiche di Phil Collins, eccetto dove indicato.

  1. In the Air Tonight – 5:34
  2. This Must Be Love – 3:55
  3. Behind the Lines – 3:53 (testo: Mike Rutherford – musica: Tony Banks, Collins, Rutherford)
  4. The Roof Is Leaking – 3:16
  5. Droned – 2:55
  6. Hand in Hand – 5:12
  7. I Missed Again – 3:41
  8. You Know What I Mean – 2:33
  9. Thunder and Lightning – 4:12
  10. I'm Not Moving – 2:33
  11. If Leaving Me Is Easy – 4:54
  12. Tomorrow Never Knows – 4:46 (Lennon-McCartney) – include la traccia fantasma Over the Rainbow

Formazione

Produzione

Classifiche

Classifiche di fine anno

Classifica (1981) Posizione
Australia[21] 7
Austria[28] 15
Canada[29] 1
Germania[30] 7
Italia[25] 21
Nuova Zelanda[31] 14
Paesi Bassi[32] 11
Regno Unito[33] 4
Stati Uniti[34] 20

Note

  1. ^ a b c d e f (EN) Tim Sendra, Face Value, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  2. ^ a b (EN) Dorian Lynskey, Phil Collins returns: ‘I got letters from nurses saying, "That’s it, I’m not buying your records"’, su theguardian.com, Londra, The Guardian, 11 febbraio 2016. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  3. ^ a b c d e (EN) Steve Pond, Face Value, in Rolling Stone, 20 agosto 1981. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  4. ^ (DE) Phil Collins – Face Value – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  5. ^ (EN) Gold Disc Award presented [1977-2008], su ifpihk.org, IFPI Hong Kong. URL consultato il 27 gennaio 2021.
  6. ^ (ES) Discos de Oro y Platino, su capif.org.ar, Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 13 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  7. ^ (EN) Gavin Ryan, Australia's Music Charts 1988-2010, Mt. Martha, VIC, Australia, Moonlight Publishing, 2011.
  8. ^ (DE) Gold & Platin, su ifpi.at, IFPI Austria. URL consultato il 13 maggio 2015. Inserire "Face Value" in "Titel", dunque premere "Suchen".
  9. ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su infodisc.fr. URL consultato il 13 maggio 2015. Selezionare "Phil COLLINS" e premere "OK".
  10. ^ (NL) Goud & Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 13 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
  11. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 13 maggio 2015. Digitare "Face Value" in "Keywords", dunque premere "Search".
  12. ^ (ES) Productores de Música de España, Solo Exitos 1959–2002 Ano A Ano: Certificados 1979–1990, 1ª ed., ISBN 84-8048-639-2.
  13. ^ (EN) Phil Collins - Face Value – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 13 maggio 2015.
  14. ^ (DE) The Official Swiss Charts and Music Community: Awards (Phil Collins; 'Face Value'), su swisscharts.com, Hung Medien. URL consultato il 13 maggio 2015.
  15. ^ (EN) Face Value – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 21 dicembre 2022.
  16. ^ a b (EN) Official Albums Chart Top 75: 15 February 1981 - 21 February 1981, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  17. ^ a b (EN) Gary Mills, No Flak Jacket Required: In Defence Of Phil Collins, su The Quietus, 26 maggio 2010. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  18. ^ (EN) Evan Sawdey, Phil Collins: 2016 Rhino Reissues (Part One), su popmatters.com, PopMatters, 12 maggio 2016. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  19. ^ (EN) Joanna Davis, ALBUM REVIEW - Phil Collins, Face Value (Re-Issue), su dorsetecho.co.uk, Dorset Echo, 22 gennaio 2016. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  20. ^ (EN) Tony Peters, Phil Collins - Face Value (Deluxe Edition) (review), su iconfetch.com, Icon Fetch, 12 febbraio 2016. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  21. ^ a b (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  22. ^ a b c d e f g (DE) Phil Collins - Face Value, su hitparade.ch, Schweizer Hitparade. URL consultato il 29 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  23. ^ (EN) Top Albums - May 2, 1981, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  24. ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 29 dicembre 2016. Selezionare "Phil COLLINS" e premere "OK".
  25. ^ a b Gli album più venduti del 1981, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  26. ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  27. ^ (EN) Phil Collins – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 29 dicembre 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  28. ^ (DE) Jahreshitparade 1981, su austriancharts.at. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  29. ^ (EN) Top 100 Albums of 1981, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  30. ^ (DE) Album – Jahrescharts 1981, su offiziellecharts.de, Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  31. ^ (EN) Top Selling Albums of 1981, su nztop40.co.nz, The Official New Zealand Music Chart. URL consultato il 29 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  32. ^ (NL) Dutch charts jaaroverzichten 1981, su dutchcharts.nl, Dutch Charts. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  33. ^ (EN) Complete UK Year-End Album Charts, su chartheaven.9.forumer.com. URL consultato il 29 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
  34. ^ (EN) Top Pop Albums of 1981, su billboard.biz. URL consultato il 29 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).

Collegamenti esterni

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