Evelyn Sandberg VavalàEvelyn Sandberg Vavalà (nota anche col nome da sposata Evelyn Kendrew), pseudonimo di Evelyn May Graham Sandberg (Compton, 1888 – Firenze, 8 settembre 1961), è stata una storica dell'arte britannica. I suoi studi riguardarono principalmente l'iconografia nel Medioevo e nel Rinascimento italiani.[1][2] BiografiaEvelyn May Graham Sandberg nacque nel 1888 a Compton, nel Berkshire, figlia unica del reverendo George Alfred Sandberg (1848-1910), vicario della chiesa dei Santi Maria e Nicola e Annie Sandberg (1858-1894). Rimase orfana della madre a sei anni e con il padre si trasferì a Bournemouth. Frequentò il St Anne's College, allora collegio femminile dell'Università di Oxford, studiando geografia e geomorfologia. Terminati gli studi venne nominata insegnante di geografia alla Bradford Girls' Grammar School nel 1912.[3] Due anni dopo sposò il geografo e climatologo Wilfrid Kendrew e passò a insegnare geografia presso l'Università di Reading. Il 24 marzo 1917 nacque il loro unico figlio John (il co-vincitore del Premio Nobel per la chimica nel 1962).[4] Dopo un fallito tentativo di lasciare il paese con il figlioletto di quattro anni ottenne il divorzio nel 1921. Fu allora che si trasferì a Firenze dove assunse lo pseudonimo di Evelyn Sandberg-Vavalà e dove vivrà per 35 anni, fatta eccezione per gli anni durante la Seconda Guerra Mondiale.[3] Qui si dedicò allo studio della storia dell'arte sotto la guida di Bernard Berenson.[5] L'esito degli insegnamenti del maestro la portò a pubblicare in italiano una serie di pionieristici volumi sull'arte dal medioevo al rinascimento. Il primo libro nel 1926 fu un'analisi dei pittori primitivi veronesi del XIV e XV secolo[6] cui seguirono nel 1929 una seminale ricerca sui crocifissi dipinti italiani e l'iconografia della passione[7] e nel 1934 L'iconografia della Madonna col Bambino nella pittura italiana del Dugento. Durante la seconda guerra mondiale dovette far ritorno in Inghilterra dove lavorò all'organizzazione della Oxford University Gramophone Society[3], una biblioteca di prestito. In quei pochi anni riuscì a riallacciare la relazione con il figlio che continuò più tardi, anche dopo il ritorno in Italia nel 1946, dove il figlio andò a trovarla e la sostenne economicamente.[5] Nel dopoguerra pubblicò ancora in Italia, ma in lingua inglese, alcune monografie divulgative riguardanti lo sviluppo della scuola fiorentina di pittura (1948)[8] e di quella senese (1953)[9] oltre ad un volume di studi sulle chiese fiorentine dal XIII al XV secolo (1959).[10] Oltre ai volumi monografici Sandberg-Vavalà scrisse, sia prima sia dopo la guerra, anche diversi articoli per testate specialistiche come Dedalo, Rivista d'Arte, The Burlington Magazine, l'Art Bulletin della College Art Association e il Journal of the Warburg and Courtauld Institutes. È ricordata anche come tutor e guida per studenti d'arte nella Galleria degli Uffizi, accompagnandoli anche nelle visite per tutta l'Italia. Per quanto finanziariamente insicura riuscì comunque a raccogliere un vasto archivio di immagini di opere d'arte, curato e catalogato con l'obiettivo di coprire tutti i dipinti gotici e rinascimentali noti in Italia. Un archivio che metteva a disposizione dei suoi studenti.[3] Verso la fine della vita la Sandberg-Vavalà si convertì al cattolicesimo e divenne oblata camaldolese. In quegli stessi anni stava lavorando alla schedatura dei pittori veneti per la neo-costituita Fondazione Giorgio Cini. Curata dalle consorelle durante la fase terminale della sua malattia, morì l'8 settembre 1961. Fu sepolta nel piccolo cimitero di Moggiona, frazione di Poppi.[3] Poco prima della morte aveva proposto alla fondazione veneziana la vendita del suo archivio consistente in circa 25.000 fotografie e altri documenti. La cessione della raccolta e la liquidazione al figlio John furono seguite da Ulrich Middledorf e, oltre a quanto trattenuto dalla Giorgio Cini, una parte confluì alKunsthistorisches Institut di Firenze e un'altra all'archivio fotografico di Federico Zeri a Bologna. Selezione di pubblicazioni
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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