L'eparchia comprende la città di Dihok, nel Kurdistan iracheno, e vari villaggi circostanti nelle valli dei fiumi Sapna e Gomel, tra i quali l'antica città di Amadiya, prima sede episcopale della regione.
Sede eparchiale è la città di Dihok, dove si trova la cattedrale di Mar Ith Alaha, martire del IV secolo.[1]
Ignota è l'origine della comunità nestoriana di Amadiya, di cui si conoscono vescovi dal 1630, epoca in cui la comunità era costituita da circa 4.200 famiglie. Nella lettera d'unione scritta nel 1669 a papa Clemente IX dal patriarca nestoriano Elia VIII, figura anche il nome del vescovo di Amadiya, Ebed-Jesu. Tuttavia l'unione definitiva con la Santa Sede avvenne solo alla fine del Settecento.
Nel 1850 essa cedette porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione delle eparchie di Aqra e di Zākhō.
Il 23 aprile 1895 l'eparchia fu unita a quella di Aqra in forza del breveEx officio di papa Leone XIII, ma il 24 febbraio 1910, con il breve Quae ad spirituale di papa Pio X, le diocesi furono nuovamente separate.
Il 10 giugno 2013 il sinodo della Chiesa caldea ha stabilito l'unione dell'eparchia di Amadiya con quella di Zākhō, contestualmente la nuova circoscrizione ha assunto il nome di eparchia di Amadiya e Zākhō.[2] Nell'agosto successivo il patriarca caldeoLouis Raphaël I Sako ha fatto visita alla diocesi e ai 40 villaggi cristiani che ne costituivano il territorio.[3]
Il 27 giugno 2020 l'eparchia di Zākhō è tornata indipendente[4] e contestualmente l'eparchia di Amadiya ha assunto il nome di eparchia di Duhok.[5]
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
^Il 14 novembre 1977 fu nominato arcieparca di Kirkuk.
^Eparca di Amadiya dal 6 dicembre 2001 all'11 luglio 2013; eparca di Amadiya e Zākhō dall'11 luglio 2013 al 27 giugno 2020; eparca di Duhok dal 27 giugno 2020 al 24 dicembre 2021. Quest'ultima data è indicata nell'Annuario pontificio 2023, p. 221.