Sede eparchiale è la città di Silistra, dove si trova la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo.
Conta 60 chiese ed è divisa in tre vicariati: Silistra, Dulovo e Tervel.[2]
Storia
La diocesi di Durostorum è una delle prime diocesi sorte nelle terre bulgare. Incerta è l'origine della diocesi, attestata nel IV secolo con il vescovo Aussenzio, discepolo di Ulfila, vescovo ariano. Dopo di lui sono noti altri quattro vescovi: Giacomo, che partecipò al concilio di Efeso del 431 e che fu messo dai padri conciliari fra gli scismatici per essersi opposto ad una frettolosa condanna dei nestoriani; Monofilo, che sottoscrisse la lettera dei vescovi della Mesia Seconda all'imperatore Leone (458) in seguito all'uccisione del patriarca alessandrinoProterio;[3]; e Giovanni, che prese parte al concilio di Costantinopoli del 553.[4] Il nome del vescovo Dolcissimo appare in un'iscrizione funebre scoperta a Varna (l'antica Odesso), databile alla fine del VI secolo.[5]
In seguito alle invasioni degli Slavi e dei Proto-bulgari, non si hanno più notizie della diocesi, che riappare solo dopo la conversione dei bulgari nell'865. È inoltre attestata tra le diocesi appartenenti alla giurisdizione dell'arcivescovado di Ocrida nella prima metà dell'XI secolo.[6] Da questo momento la diocesi è nota con il nome slavo di Durostorum, ossia Dristra (o anche Distra). Il primo vescovo conosciuto di questa diocesi è Leonzio, che nel 1072 ha preso parte ad un sinodo convocato dal patriarca di CostantinopoliGiovanni VIII Xifilino.
Nei primi secoli del secondo millennio, la diocesi passò a più riprese dalla giurisdizione della Chiesa bulgara a quella del patriarcato di Costantinopoli. A questa seconda giurisdizione è attestata nelle Notitiae Episcopatuum patriarcali come metropolia, tra la fine dell'XI secolo fino agli inizi del XV secolo.[7] In queste fonti la sede era nota con il nome di "metropolia di Dristra" (in greco: Ιερά Μητρόπολις Δρύστρας).
Dopo l'invasione ottomana nel tardo XIV secolo la metropolia di Dristra passò sotto il controllo definitivo del Patriarcato di Costantinopoli, per rimanervi fino al XIX secolo.[8]
Il 28 febbraio 1870 sultanoAbdul Aziz emise un editto di istituzione dell'esarcato bulgaro e nello stesso anno il sinodo dei vescovi decise di unire le metropolie di Dorostol e di Červen[9], in una nuova sede vescovile con il nome di "eparchia di Dorostol-Červen" e con sede a Ruse. L'ultimo metropolita greco, Dionisio, dovette lasciare il Paese; alla sua morte il patriarcato non nominò più un successore patriarcale per Dristra.[10]
Il 17 dicembre 2001 l'eparchia di Dorostol-Červen venne divisa nell'eparchia di Ruse e nell'eparchia di Dorostol, che acquisì l'odierno assetto territoriale.[11]
^Informazioni sull'eparchia di Ruse (XML), su bg-patriarshia.bg. URL consultato il 6 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).
^Nel 1896 il patriarcato di Costantinopoli istituì la sede titolare di Rodostolo, in riferimento all'antica sede bizantina di Dorostoro. (EL) Γερμανός, Επισκοπικοί κατάλογοι των επαρχιών της βορείου Θράκης..., p. 159.