Emilio Spaziante
Emilio Spaziante (Caserta, 14 maggio 1952) è un generale italiano della Guardia di Finanza, di cui è stato il comandante in seconda dall'11 febbraio al 4 settembre 2013. Arrestato nel 2014 in relazione alla vicenda del MOSE, nello stesso anno ha patteggiato una condanna a 4 anni per concorso in corruzione.[senza fonte] BiografiaEntrò nella Guardia di Finanza il 2 ottobre 1970. Laureato in giurisprudenza e in scienze della sicurezza economico-finanziaria, ha in seguito conseguito il master in diritto tributario dell'impresa presso l'Università Bocconi di Milano. Ha tenuto lezioni alla Scuola di polizia tributaria della Guardia di Finanza ed è stato docente di materie giuridiche presso l'Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola sottufficiali e presso la Scuola superiore di polizia. La sua carriera nella Guardia di Finanza ha incluso il ruolo di capo del II Reparto del comando generale (l'intelligence della Guardia di Finanza),[2] comandante regionale della Lombardia, capo di stato maggiore del comando generale, vicedirettore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, comandante del Comando interregionale dell'Italia centrale e del Comando aeronavale centrale. Dall'11 febbraio al 4 settembre 2013, è stato comandante in seconda della Guardia di Finanza,[3] ultimo incarico prima di lasciare il servizio ed essere arrestato nel 2014 in seguito alle indagini sul MOSE. È stato inoltre membro della Commissione consultiva per la riscossione operante presso l'Agenzia delle entrate e del Comitato di sicurezza finanziaria, nonché membro del Comitato di redazione della Rivista della Guardia di Finanza e autore di numerosi articoli per riviste specializzate in materia fiscale. Procedimenti giudiziariSpaziante era stato messo sotto indagine una prima volta nel 2004 per una fuga di notizie legata a un'indagine sui bilanci della Salini Impregilo, ma la sua posizione fu poi archiviata. Nel 2011 il suo nome spuntò fuori nell'inchiesta sui finanziamenti al giornale L'Avanti! di Valter Lavitola: secondo le intercettazioni dell'epoca, il faccendiere di Salerno avrebbe perorato presso l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi la nomina di Spaziante a numero due delle Fiamme gialle.[2] Arrestato nel 2014 nell'ambito dell'inchiesta sul MOSE.[4] In un filone stralciato a Milano aveva patteggiato (4 anni). Condannato dalla Corte dei Conti a risarcire la Guardia di Finanza con un milione di euro, in quanto, con le sue nefandezze ha disonorato il Corpo.[senza fonte] Decorazioni e onorificenze— 27 dicembre 2004[5]
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di finanza[1]
Medaglia d'argento al merito della Croce Rossa Italiana[1]
Medaglia delle Nazioni Unite per il servizio presso la missione in Kosovo[1]
Medaglia per il servizio reso con la NATO nella missione ISAF in Afghanistan[1]
Stemma in argento della polizia di frontiera afghana[1]
Medaglia dell'esercito statunitense per l'opera di supporto alla missione ISAF in Afghanistan[1]
Croce commemorativa per l'attività di mantenimento della sicurezza internazionale nell'ambito della missione ISAF[1]
Note
Collegamenti esterni
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