Elody OblathElody Oblath (Trieste, 2 dicembre 1889 – Trieste, 6 settembre 1971) è stata una scrittrice italiana. BiografiaLa famigliaNacque a Trieste il 2 dicembre 1889, ultima di cinque figli. Il padre Samuel proveniva da un'agiata famiglia ungherese di religione ebraica. A sedici anni venne mandato a Trieste a fare fortuna e qui, in breve tempo, si conquistò una solida posizione nel commercio del caffè. La madre, Virginia Luzzatto, apparteneva ad una numerosa famiglia di origine veneta di solide tradizioni intellettuali. Elody ricevette la tipica educazione impartita alle giovani di buona famiglia: governanti, scuola di danza e di musica. Le radici culturaliGli anni 1906-1908 sono i più significativi per la sua formazione: a questo periodo risalgono le sue amicizie più importanti che le consentono di allargare e di indirizzare i suoi interessi culturali. Nel 1908 conobbe Scipio Slataper attraverso l'amica Anna Pulitzer (la Gioietta del Mio Carso). Agli anni 1909-1914 risale l'espistolario di Scipio Slataper Alle tre amiche (pubblicato postumo a cura di Giani Stuparich), ed Elody è una di esse insieme a Luisa Carniel (Gigetta), futura moglie di Scipio, e Anna Pulitzer. Delle tre amiche Elody è la più intellettuale, dimostrando di possedere un talento letterario che si manifesta soprattutto sotto forma di epistolario, di diario e di poesia. L'incontro con Stuparich e la maturazioneNel 1914 conobbe Giani Stuparich, amico di Slataper, che sposò nel 1919, dopo che egli fu tornato dalla prigionia. Nel 1928, con l'aiuto del marito, cominciò a raccogliere e riordinare le sue carte, soprattutto lettere e diari, e scrisse le Note autobiografiche e confessioni, pubblicate postume, in cui l'autrice raccontava la sua vita spirituale e umana e il sodalizio con Luisa Carniel, Anna Pulitzer e Scipio Slataper. Tra il 1928 e il 1943 scrisse una raccolta di poesie pubblicate in un primo momento con il titolo Notturni di maggio (1950) e dedicate al fratello di Giani, Carlo, morto nella prima guerra mondiale e in seguito con il titolo: Poesie e Notturni di maggio (1967). L'esperienza della guerraNel 1944 venne rinchiusa, per le sue origini ebraiche, insieme al marito Giani e alla suocera Gisella, nella Risiera di San Sabba. L'episodio drammatico viene ricordato nella poesia San Sabba (1944). Nel 1951 le venne diagnosticata l'artrite reumatoide, malattia che l'avrebbe poi resa totalmente invalida. [1] Tra le numerose persone che avvicinarono Elody nell'arco della sua vita, importante è l'amicizia degli ultimi anni con Carmen Bernt Furlani, con la quale rivisse il suo passato attraverso una fitta corrispondenza pubblicata postuma con il titolo L'ultima amica (1991). Morì a Trieste il 6 settembre 1971 per le complicazioni della malattia cronica. Opere
Pubblicazioni postume
Opere teatrali
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