Elia III di Gerusalemme
Elia III ibn Mansur[1] (IX secolo – 907) è stato il patriarca di Gerusalemme tra l'878 e il 907[1][2][3]. Era discendente di al-Mansur e fratello del precedente patriarca Sergio.[1] Secondo Eutichio, divenne patriarca nel decimo anno di regno del califfo Al-Mu'tamid.[1] Nell'879 papa Giovanni VIII gli scrisse.[1] Si fece rappresentare dal suo sincello al concilio di Costantinopoli tenuto da Fozio nel novembre 879 per essere ristabilito sul trono patriarcale di Costantinopoli.[4] Secondo gli atti del sinodo, il sincello a nome del suo rappresentato si dichiarò a favore di Fozio e condannò la memoria del rivale Ignazio.[4] Intorno all'880, ospitò il pellegrino Elia da Castrogiovanni di Sicilia.[1] . Nell'881 scrisse all'imperatore Carlo Magno e ai notabili franchi per chiedere aiuto nel restauro delle chiese di Gerusalemme rovinate dagli arabi.[4][1] Ancora secondo Eutichio, Elia consacrò Cristodulo di Alessandria nel 906.[1] L'ultimo periodo del suo patriarcato cade durante il ritorno della dominazione di Baghdad in Palestina, tra i governi dei Tulunidi e degli Ikhshididi.[1] Morì dopo ventinove anni di patriarcato, nel 907.[4][1][2] NoteBibliografia
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