Suo padre[1], il pittore Cratino[2], viene ricordato per averle insegnato l'arte pittorica per cui lei divenne celebre[3].
(LA)
«Pinxere et mulieres: ... Irene Cratini pictoris filia et discipula, puellam, quae est Eleusine, Calypso [senem] et praestigiatorem Theodorum, Alcisthenen saltatorem.»
(IT)
«Dipinsero anche le donne: ... Irene, figlia del pittore Cratino e sua discepola, dipinse la fanciulla che si trova ad Eleusi, un'anziana Calipso e Teodoro il prestigiatore, Alcistene il ballerino.»
A Eleusi era stata, inoltre, collocata una sua tavola dipinta raffigurante Persefone[4]
Eirene è una delle 106 donne la cui vita viene descritta nel De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio, che la chiama Hirene e la indica come artista di «ingegno singolare» e «artificio degno di memoria»[5].
^Autore, secondo Plinio il Vecchio, XXXV, 139, di pitture nel Pompeion, una struttura nel Dipylon di Atene da cui partivano le processioni (pompai) nelle feste.
Giovanni Boccaccio, Libro Delle Donne Illustri, Tradotto per Giuseppe Betussi, Pietro de Nicolini da Sabbio, 1547, pp. 71–72.
Luigi Contarini Crocifero, Donne antiche, che dipinsero, in Aggiunta al vago, & dilettevole Giardino, Vicenza, Gio. Pietro Gioannini, 1607, p. 131.
Giampiera Arrigoni, Quando le donne raccontano i miti: Penelope, le nutrici e le pittrici, Quaderni Urbinati di Cultura Classica (New Series), vol. 87, n. 3, Fabrizio Serra Editore, 2007, pp. 20–21.
Maria Beatrice Marzani, EIRENE, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960. URL consultato il 17 ottobre 2023.