Eccidio di Cadè
L'eccidio di Cadè è stato un crimine di guerra nazista compiuto il 9 febbraio 1945 presso l'omonima frazione reggiana da un reparto della Wehrmacht contro un gruppo di ventuno partigiani. AntefattiLa sera del 7 febbraio una colonna di automezzi tedeschi venne assalita dai partigiani sulla via Emilia nei pressi della frazione reggiana di Cadè. L'assalto provocò la morte di tre militari tedeschi ed il ferimento di altri. FattiCome rappresaglia per l'imboscata i tedeschi prelevano dalle carceri di Parma e Ciano d'Enza ventuno partigiani, per lo più provenienti dalla provincia parmense e giovanissimi. Una volta giunti a Cadè la mattina del 9 febbraio, le vittime vennero fatte allineare sulla via Emilia all'altezza del bivio per la località Quercioli e fucilati. I corpi dei ventuno martiri vennero lasciati per tre giorni sul ciglio della via Emilia come monito alla popolazione civile. Successivamente venne autorizzata la tumulazione delle salme presso il cimitero di Cadè. Le salme, a guerra finita, poterono essere riconosciute grazie al fatto che il parroco locale si era premurato di fotografare i cadaveri, di numerare le salme e di prelevare dagli abiti di ognuna delle vittime un pezzo di stoffa. MemoriaIn occasione del primo anniversario del fatto venne realizzato l'attuale monumento che sorge sul luogo esatto dove avvenne la strage. Vittime
Bibliografia
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