EbalL'Ebal (in arabo جبل عيبال?, Jabal ʿAybāl; in ebraico הר עיבל?, Har ´Eival) è uno dei due monti posti nelle vicinanze della città palestinese di Nablus (l'altro è il monte Ehilam), e forma la parte settentrionale della valle in cui si situa la città. L'Ebal, con i suoi 940 metri sul livello del mare (59 metri più in alto del Garizim), è uno dei picchi più alti della Cisgiordania; il monte copre approssimativamente una superficie di 18 km² ed è composto primariamente di calcare.[1] Le pendici del monte contengono diverse grandi caverne che probabilmente erano originariamente cave di pietra, mentre alla base del lato nord sono presenti alcune tombe. I monti Ebal e Garizim sono citati ripetutamente nella Bibbia come i luoghi in cui Israele avrebbe dovuto compiere attività di culto dopo il suo ingresso nella terra promessa (Deuteronomio 11,29[2]; 27,4-8[3]; Giosuè 8,30-35[4]). Secondo gli archeologi Adam Zertal e Zvi Koenigsberg, sul monte Ebal, in un anfiteatro naturale posto circa 60 metri sotto la sua cima, si trovano i resti di un primitivo altare che sarebbe stato utilizzato dal 1250 al 1140 circa.[5] Interpretazioni diverse, ipotizzate da altri studiosi, sono discusse sia da Koenigsberg sia dal saggista Matthew Sturgis nelle fonti citate. Note
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