Le donne nelle guerre del Medioevo hanno svolto e interpretato una gran varietà di ruoli.
Cronologia
V secolo
451: Santa Genoveffa di Parigi è accreditata per avere scongiurato il pericolo rappresentato dall'invasione degli Unni di Attila; da Parigi chiamò a raccolta la gente in preghiera e li indusse a resistere all'assalto dei barbari[1].
589[3]: l'ex principessa reale Basina, figlia di Chilperico I, divenuta suora assieme alla cugina Clotilda, si ribellò contro la badessa del proprio monastero (accusata di eccessivo rigore) e prese il potere nella città di Poitiers dopo avere armato ed essersi messa a capo di un esercito di banditi e suore rinnegate[4].
VII secolo
Vita di Mo Chua, fondatrice del monastero di Balla in Irlanda. Nel racconto della sua esistenza viene descritta anche la conversione, per merito suo, di due pericolose e violente "amazzoni" (donne guerriere) di nome Bee e Lithben[5].
Khawla bint al-Azwar - donna di primo piano durante la vita del profeta islamico Maometto - partecipò attivamente in combattimento durante la battaglia di Adnajin travestita da maschio assieme a parecchie altre donne; prese il comando dell'esercito dei Rashidun per condurlo alla battaglia dello Yarmuk contro l'impero bizantino. Nel corso della lotta venne quasi sopraffatta da un soldato avversario quando una delle sue compagne, di nome Wafayra, gli portò aiuto decapitando il nemico greco-bizantino con un solo colpo. Questo atto intrepido rafforzò gli animi degli arabi i quali riuscirono così a vincere[6].
La principessa cinese Pingyang, figlia del fondatore della dinastia Tang, aiutò in armi il padre a rovesciare la precedente dinastia Sui organizzando un esercito tutto al femminile[7].
Ghazāla al-Harūriyya[9], moglie del fondatore di una setta del kharigismo musulmano, condusse le truppe in battaglia[10].
624: Hind bint 'Utba, donna araba appartenente alla tribù dei Quraysh, condusse il suo popolo contro gli uomini di Maometto nella battaglia di Badr ove il padre. lo zio e il fratello rimasero uccisi sul campo[11].
625: Hind bint 'Utba è tra le quindici donne che accompagnano le truppe in una battaglia nei pressi di Medina, cantando canzoni ispirate a gesta guerriere. Esulterà sopra il corpo esanime dell'uomo che gli aveva ucciso il padre, strappandogli il fegato, la pelle e le unghie[12].
625: Umm 'Umara Nusayba combatte nella battaglia di Uhud in nome del Profeta dopo la sua conversione all'Islam[13]. Anche Hamna bint Jahsh partecipò alla stessa battaglia in veste di aiutante, fornendo acqua ai bisognosi e soccorrendo i feriti[14]. Rumaysa bint Milhan entrò in battaglia portando un pugnale nascosto tra le pieghe del vestito e aiutando i feriti; tentò anche di difendere lo stesso Maometto quando la maggior parte dell'esercito nemico si era rivolto contro di lui[15].
627: Rufaida Al-Aslamia, prima vera e propria infermiera musulmana, salva i feriti più gravi durante la battaglia del Fossato. Anche Rumaysa bint Milhan partecipò ai combattimenti; quando il Profeta gli chiese che cosa stesse facendo con il pugnale che aveva in mano, rispose che aveva intenzione di usarlo per combattere i disertori[15].
632: La profetessa Sajah, contemporanea di Maometto, guidò un esercito composto da 4.000 uomini contro la città di Medina dopo la morte del Profeta, ma fermò l'attacco dopo avere saputo della sconfitta di Tulayha[16].
634: Umm Hakim riuscì da sola a sconfiggere sette soldati bizantini, armata solo di un grosso e lungo bastone, durante la battaglia di Marj al-Saffar[17].
Epoca vichinga (fino al XIII secolo): saghe e documenti storici riguardanti i vichinghi raccontano di Skjaldmær, la donna che scelse di combattere come guerriero in aiuto al suo popolo; di Lagertha a cui piaceva partecipare a battaglie e incursioni[19] e di Veborg che partecipò alla battaglia del Brávellir[20][21].
722: la regina Æthelburg, moglie del sovrano Ine del Wessex, fa distruggere la città di Taunton[22].
733: Una nobildonna del popolo dei Cazari di nome Parsbit - chiamata anche la "madre del khaghan", ossia reggente - comanda e guida un esercito contro la terra d'Armenia[23].
IX secolo
811: dopo avere subito gravi perdite il Khan bulgaro Krum mobilita le donne che poi prenderanno parte alla battaglia di Pliska[24].
912–22: Ethelfleda è sovrana del regno di Mercia; comandò eserciti, fece innalzare città fortificate e sconfisse i danesi in battaglia. Riuscì anche a sconfiggere i gallesi costringendoli a renderle omaggio e a pagarle un tributo[26].
934: la regina Emma di Francia fu un attivo capo militare; morirà durante una campagna militare in cui aiutava il proprio sposo contro un gruppo di vassalli ribelli.
968: Olga di Kiev difese attivamente e con determinazione la propria città durante l'assedio di Kiev da parte dei Peceneghi.
975: Elvira Ramírez assieme al nipote guida l'esercito leonese nell'assedio della moresca Gormaz.
986: la vedova reggente Kitai, l'imperatrice Xiao Yanyan della dinastia Liao, assunse il potere trentenne nel 982. Quattro anni dopo condusse personalmente il proprio esercito contro la dinastia Song e li sconfisse in battaglia, costringendo l'esercito avversario a una precipitosa ritirata[29][30][31][32][33]. Ordinò poi la castrazione di un centinaio di ragazzi di etnia cinese Han che erano stati catturati, integrando in tal modo la fornitura di eunuchi atti a servire alla sua corte, tra i quali vi era Wang Ji'en (futuro generale militare). I ragazzi erano tutti sotto i dieci anni e vennero selezionati per il loro bell'aspetto[34][35][36][37]. La "Storia di Liao" descrive e loda a tal proposito la cattura e la castrazione di massa dei ragazzi cinesi all'interno della biografia dedicata a Wang Ji'en[38][39][40][41][42][43][44][45][46][47][48].
Inizio XI secolo: la donna vichinga Freydís Eiríksdóttir - figlia di Erik il Rosso - fece vela verso Vinland assieme all'esploratore islandese Þorfinnr Karlsefni. Dovendo affrontare gli indigeni ostili durante la gravidanza espose i suoi seni e si batté il petto con una spada, fatto questo che causò la fuga dei nativi[50].
Akkadevi, una principessa indiana Chalukya, guidò l'assedio del forte di Gokage[51].
1058–86: Sichelgaita di Salerno, seconda moglie di Roberto il Guiscardo (duca di Puglia), accompagnò il marito durante le campagne militari e regolarmente si presentava indossando un'armatura completa e cavalcando in battaglia al suo fianco[52].
1075: Emma de Guader, contessa di Norfolk, difese il castello di Norwich mentre questo si trovava sotto assedio.
1087: Matilde di Canossa condusse personalmente una spedizione militare a Roma nel tentativo di installare sul soglio pontificio Vittore III, ma la forza sovrastante del contrattacco imperiale convinse presto il papa a ritirarsi dalla città[55].
1090: la nobildonna normanna Isabella di Conches cavalcò armata come un cavaliere[56].
1097: Florine di Borgogna partecipò alla prima crociata con il coniuge, cadendo in combattimento al suo fianco, mentre il suo esercito fu attaccato e distrutto in Anatolia[57].
1116: Teresa di León, contessa del Portogallo, difese con successo Coimbra dai Mori; come atto di riconoscimento da parte del papa gli fu concesso il titolo di "regina".
1121: Urraca di Castiglia combatté la sua sorellastra Teresa del Portogallo quando questa si rifiutò di consegnare la città di Tui (Spagna)[58].
1130: Liang Hongyu, donna cinese generale nonché moglie di Han Shizhong, capostipite della dinastia Song, bloccò l'avanzata dell'esercito della dinastia Jīn assieme al marito. Le sue canzoni tambureggianti rinvigorirono la truppa che si era ivi radunata per sconfiggere i Jin[59].
1136: la principessa Gwenllian del Galles condusse un esercito contro i Normanni; ne venne sconfitta e uccisa[60].
1150: il nobile di origini svedesi Jon Jarl venne assassinato dai pirati russi infestanti il mar Baltico che attaccarono la sua tenuta dopo il ritorno di questi dalla prima crociata svedese. A seguito di ciò la vedova (il cui nome non venne conservato) riuscì a sfuggire all'agguato e a raccogliere un esercito per ritornare e vendicare il suo sposo uccidendone gli assassini.
1172–1218: Umadevi - consorte del re Veera Ballala II - comandò gli eserciti di Mysore contro i rivali Chalukya in almeno due occasioni[63] (il che consentì a Bellala di concentrarsi sulle questioni amministrative), pertanto di contribuire significativamente all'espansione dell'impero Hoysala[64] e alla conquista della città di Basavakalyan.
1173: la nobildonna italiana Aldruda Frangipane, portò a termine l'assedio di Ancona (in parte grazie al contributo di un'altra donna, Stamira) per poi guidare un esercito in battaglia che frantumò le truppe imperiali di Federico Barbarossa.
1179–1184: la duchessa Elisabetta di Boemia e d'Ungheria difese con successo Praga contro il cognato Sobeslao II in qualità di reggente durante l'assenza del suo sposo; apparve sul campo di battaglia imbracciando lo stendardo della propria casata.
1198: Matilde de Braose difese le proprie terre e interessi contro l'attacco dei gallesi.
XIII secolo
1201: la donna giapponese Hangaku Gozen difese un forte come arciere fino a quando non fu ella stessa uccisa da una freccia[68].
1221: una delle figlie di Gengis Khan, khagan dell'impero mongolo, fece massacrare gli abitanti di Nishapur per vendicare la morte del marito rimasto ucciso in battaglia.
1230: la reggente di Francia Bianca di Castiglia organizzò e guidò personalmente l'esercito francese per sottomettere la ribelle Bretagna.
1236–1239: regno di Raziya al-Din, detta "la Sultana"[69]; condusse regolarmente le proprie truppe in battaglia[70].
1236–1294: guerrieri femminili parteciparono regolarmente alle campagne dei mongoli.
1258: Doquz Khatun, principessa turca dei kereiti sposata con il sovrano mongolo Hulagu Khan, accompagnò il marito nelle sue campagne militari di conquista. Durante il sacco di Baghdad nel 1258 i mongoli massacrarono decine di migliaia di abitanti ma, per ordine esplicito di Doquz, i cristiani vennero risparmiati[71].
1261–1289 circa: regno della sovrana indiana Rani Rudrama Dēvi; condusse sempre le proprie truppe in battaglia e potrebbe essere stata uccisa durante uno scontro nel 1289[72].
1270: Eleonora di Castiglia (1241-1290) accompagnò il marito nella sua crociata; secondo la leggenda, gli salvò la vita succhiando il veleno dalla ferita dopo essere stato colpito da una freccia[74].
1290: nel London Tower Fechtbuch (Manoscritto I-33) vengono raffigurate scene di combattimenti; tra gli altri, l'esempio di una donna di nome Walpurgis che si allena nell'arte della guerra, in specifico nelle tecniche della spada e dello scudo[76].
Fine del XIII secolo: Khutulun, parente di Kubilai Khan, è descritta come un'eccellente guerriera che accompagna il padre Kaidu durante le sue campagne militari[79].
XIV secolo
Urduja, principessa filippina, prese parte a diverse battaglie; molti storici però ritengono invece trattarsi di un personaggio mitico[80].
1331: la monarca giavanese dell'impero Majapahit, Tribhuwana Wijayatunggadewi, condusse il proprio esercito in armi per schiacciare una ribellione scoppiata nelle zone di Sadeng e Keta.
1334: Agnes Randolph difese con successo il suo castello contro un assedio da parte del conte di Salisbury d'Inghilterra.
1335: Gli scozzesi sconfiggono una forza militare guidata dal conte di Namur. Tra le vittime del conte vi era anche un lanciere femminile che aveva ucciso il suo avversario, Richard Shaw, nello stesso momento in cui lui l'aveva uccisa. Il suo genere è stata scoperto solo quando i corpi venivano spogliati delle armature alla fine della battaglia. "Il cronista Bower sembra essere stato almeno altrettanto impressionato dalla rarità di due soldati a cavallo che si trafissero contemporaneamente l'un l'altro con le loro lance come per il fatto che uno di loro era una donna"[82].
1338: Agnes Randolph, contessa di Dunbar e March, difese la fortezza di Dunbar in Scozia contro l'assedio inglese durato ben cinque mesi.
1389: la reggente di stirpe frisone Foelke Kampana condusse gli eserciti ad assistere il coniuge Ocko Kenisna tom Brok - padrone di una vasta area intorno alla città di Aurich -; dopo avere trovato il territorio conquistato dal nemico durante la sua assenza, se lo riprende con la forza militare[88].
1392: Maria di Sicilia conquistò l'isola sconfiggendo i baroni ribelli in qualità di capo di un esercito a fianco del consorte.
1398: Ram Pyari Gurjar fu un comandante di sesso femminile che ebbe a combattere contro Tamerlano, quando questi invase le regioni della pianura indo-gangetica da Haridwar all'antica Delhi.
XV secolo
1409: Orietta Doria (da non confondere con l'omonima capostipite di questa grande famiglia) difese contro i turchi comandati da Amurat l'isola di Matelino (Lesbo), feudo del marito; quest'ultimo venne da lei stessa ucciso in duello per gelosia.[89]
L'irlandese Máire Ó Ciaragain condusse i propri clan alla rivolta.
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This paper was presented at the Asian Studies on the Pacific Coast Conference, June 16–18, 1995, at Forest Grove, Oregon, U.S.A. Research for this project was facilitated by a grant from the Social Sciences and Humanities Research Council of Canada. (Although the link is to a forum, the paper is posted in its full length there since it is not available online as it was never published. The following links are to papers and articles where the original paper by Jennifer W. Jay was referenced in the bibliography)
Eunuchs and Sinicization in the non-Han Conquest Dynasties of China
Copia archiviata (PDF), su onlineresearchjournals.org. URL consultato il 6 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013). [5] Jennifer, W. Jay. The Eunuchs and Sinicization in the Non-Han Conquest of China. A paper presented to the Asian Studies on the Pacific Coast Conference 1995. Not published.]
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