Letterato, architetto, studioso dell'archeologia e dell'architettura siciliana, scrisse diverse opere sui monumenti antichi e medievali della Sicilia.
Studiò architettura e archeologia a Milano. Allievo di Luigi Cagnola, da lui sviluppa un profondo interesse per l’architettura palladiana e per le antichità. Tutto ciò caratterizzerà la sua ricerca e il suo operato anche verso stili neoclassici. Alla morte del padre nel 1809 ricevette l'investitura dei titoli e tutti i possedimenti, tra cui il palazzo di famiglia in piazza Pretoria a Palermo, di cui curò il restauro, oggi Palazzo Bonocore, dove è ancora visibile, nella facciata, lo stemma del Ducato di Serradifalco. Come architetto realizzerà poche opere a Palermo, tra queste, il Teatrino della Musica al Foro Borbonico (oggi Foro Italico) in collaborazione con Carlo Giachery e il parco dell'Olivuzza con i due edifici.
Fu nominato presidente della Commissione di antichità e belle arti e fu chiamato dai Savoia al Senato del Regno d'Italia. Eseguirà scavi e restauri nei principali siti archeologici siciliani: Segesta, Selinunte, Agrigento, Siracusa, Taormina e di tutti pubblicò ampie relazioni corredate di tavole con rilievi e raffigurazioni di alto livello tuttora utilissime. Diresse l'opera "Le antichità della Sicilia esposte e illustrate", in più volumi, pubblicati e stampati a Palermo tra il 1834 e il 1842.
Dopo il ritorno dei Borbone in Sicilia, dovette andare in esilio a Firenze quale esule politico antiborbonico e indipendentista. Morì a Firenze il 15 febbraio 1863. Le sue ceneri riposano nel monumento a lui dedicato nella Chiesa di San Domenico a Palermo (Pantheon dei siciliani illustri). Lasciò come erede la figlia Giulietta, che fu Marchesa di Torrearsa in quanto sposa di Vincenzo Fardella di Torrearsa.
Domenico Lo Faso e Pietrasanta Duca di Serradifalco con la mente con le avite dovizie le lettere le arti siciliane promosse incorando per benefici la gioventù al sapere Presidente della Commissione di Antichità i vetusti tesori di civiltà greca e normanna studiò e dottamente descrisse della Camera de' Pari del Siciliano Parlamento alla riscossa del 1848 la Corona del Regno ad un Principe di Casa Sabauda gli fu commesso offerire al ritorno della borbonica dinastia patì l'esilio rivide la terra natìa non pur anco redenta e pio caritatevole ne divise i dolori ma poi mirò l'Italia risorta per sempre a più bello avvenire nacque in Palermo il 21 febbraio 1783 morì in Firenze il 15 febbraio 1863 desiderato e rimpianto la riconoscente figlia Giulietta i cari avanzi in questo monumento raccolse.
Principali progetti a Palermo
Palazzo nel Real Foro Borbonico (oggi Foro Italico);
Progetto per il prospetto del Palazzo delle Finanze;
Teatrino della musica nel Foro Borbonico, in collaborazione con Carlo Giachery (1844).
I suoi scritti
Illustrazione di un antico vaso fittile, Palermo 1830;
Cenni su gli avanzi dell'antica Solunto, Palermo 1831;
Sulla reliquia del cuore di San Luigi: memoria di Domenico Lo Faso Pietrasanta, Palermo 1843;
Vedute pittoriche degli antichi monumenti della Sicilia su disegni del Duca di Serradifalco, Palermo 1843;
Dell'Architettura Gotica, 1847.
Bibliografia
Giovanni Fatta, Maria Clara Ruggieri Tricoli, Un rinnovamento sulla base della natura: Serradifalco e l'unità dello stile, Cavallari e il connubio di tecnica ed arte, in Palermo nell'Età del Ferro, Palermo 1983, pp. 88-92.
Ettore Sessa, Domenico Lo Faso Pietrasanta, Duca di Serradifalco: ricerca del nuovo sistema di architettura e insegnamento privato, in G.B.F. Basile, Lezioni di architettura, a cura di Maria Giuffrè, G. Guerrera, Palermo 1995, pp. 269-277.
Gabriella Cianciolo Cosentino, Serradifalco e la Germania. La “Stildiskussion” tra Sicilia e Baviera 1823-1850, Benevento 2004.
Gabriella Cianciolo Cosentino, Un manoscritto sull'architettura gotica del Duca di Serradifalco (1847), in "Lexicon. Storie e architettura in Sicilia" n. 2, 2006, pp. 80-87.