Diocesi di Derry
La diocesi di Derry (in latino: Dioecesis Derriena o Derriensis) è una sede della Chiesa cattolica in Irlanda suffraganea dell'arcidiocesi di Armagh. Nel 2021 contava 259.689 battezzati su 328.854 abitanti. È retta dal vescovo Donal McKeown. TerritorioLa diocesi si estende in parte nell'Irlanda del Nord e in parte nella Repubblica d'Irlanda; e comprende porzioni delle contee irlandesi di Derry, Tyrone e Donegal (l'Inishowen), nonché una parte minore della contea di Antrim. Sede vescovile è la città di Derry, dove si trova la cattedrale di Sant'Eugenio (St Eugene's Cathedral). Il territorio si estende su 2.500 km² ed è suddiviso in 51 parrocchie, raggruppate in 4 decanati: città di Derry, contea di Derry, contea di Tyrone e Inishowen. StoriaLa diocesi trae origine dalla fondazione di un monastero a Derry ad opera di san Columba, avvenuta tra il 546 e il 562. Fu uno dei monasteri più importanti d'Irlanda, che dette personalità di primo piano alla Chiesa irlandese e fu considerato a lungo come la casa-madre dei monasteri di san Columba sull'isola. Secondo il sistema ecclesiastico sviluppatosi in Irlanda, alcuni degli abati del monastero potrebbero essere stati anche vescovi, senza comunque una diocesi territoriale determinata. Tra questi si ricorda in particolare l'abate Flathbert O'Brolcan († 1175), che sembra abbia ottenuto diritti e privilegi tipicamente episcopali, benché in proposito gli Annali dell'Ulster non siano chiari. In precedenza sono noti altri abati-vescovi, Caoinchomhraic († 929) e Maoilfinnean († 950). La diocesi di Derry prende corpo nella seconda metà del XII secolo, ma sul suo territorio attuale esistevano forse in precedenza altre diocesi. Di certo è documentata la diocesi di Ardstraw, fondata nel VI secolo da sant'Eugenio (in gaelico: Éogan) e confermata dal sinodo di Rathbreasail del 1111; in seguito questa diocesi fu assorbita, in epoca imprecisata, da quella di Derry. Storici irlandesi poi parlano dell'esistenza di sedi episcopali a Donagh nell'Inishowen, a Clonleigh (contea di Donegal), e a Coleraine (contea di Derry), ma non è chiaro se fossero sedi episcopali o sedi monastiche con la presenza di qualche abate-vescovo. In genere si fa iniziare la serie episcopale di Derry con Muiredhach Ó Cofaigh, che nel 1152 era vescovo di Cenél nEógain, il cui territorio corrispondeva all'incirca a quello dell'odierna diocesi; secondo gli Annali dell'Ulster fu lui a porre la sede episcopale a Derry; gli stessi Annali lo chiamano vescovo di Derry e Raphoe, forse perché aveva giurisdizione anche sull'Inishowen, considerata a volte come parte della diocesi di Raphoe. A lui succedette il figlio Amhlaí Ó Cofaigh, che senza l'autorizzazione papale trasferì la sede episcopale a Rathlury, nei pressi di Maghera; gli Annali dell'Ulster lo chiamano vescovo di Ardstraw e Cenéal Fearadhaigh. Succedettero tre vescovi della famiglia O'Cervallen; uno di questi, Gervase O'Cervallen, chiese nel 1247 di poter riportare la sede episcopale da Rathlury a Derry, cosa che fu concessa dal papa nel 1254. La chiesa dell'antica abbazia di Derry, chiamata Teampall Mór e costruita ai tempi dell'abate-vescovo Flathbert O'Brolcan, divenne la cattedrale della diocesi. I confini della diocesi furono stabiliti con precisione verso la fine del XIII secolo e all'inizio del XIV secolo è documentata la divisione in tre decanati. Da una ispezione condotta alla fine del secolo si evince che la diocesi era ben organizzata, ma che si rilevavano alcuni abusi, tra cui la violazione dell'indissolubilità del matrimonio tra i laici dell'alta nobiltà, l'alienazione di beni ecclesiastici, il concubinaggio nel clero. I registri degli arcivescovi di Armagh segnalano altri abusi nella prima metà del XV secolo: il vescovo Donald O'Meirach è accusato di reati sessuali, mentre John Ogugun di omicidio e di altri crimini. In seguito alla Riforma protestante, la diocesi visse un lungo periodo di crisi, che ebbe inizio con il martirio del vescovo Raymond O'Gallagher il 14 marzo 1601 e si protrasse fino al 1720. L'antica cattedrale cattolica di Derry fu distrutta durante la ribellione di Tyrone. In tutto questo periodo, salvo una breve interruzione di tre anni, la diocesi fu sede vacante e fu spesso governata da vicari apostolici. In occasione della persecuzione contro il cattolicesimo, messo fuorilegge dai governanti inglesi, tutte le case religiose furono chiuse ed i beni ecclesiastici sequestrati; scomparvero così gli antichi monasteri agostiniani di Derry e di Dungiven, quelli domenicani di Derry e di Coleraine, quella dei cistercensi di Macosquin, e tutte quelle dei terziari francescani. Secondo un rapporto stilato nel 1631, in diocesi erano rimasti ancora 25 preti cattolici, che celebravano di nascosto l'eucaristia in 8 mass houses; alcuni di questi preti erano religiosi domenicani e francescani, che vivevano di nascosto conducendo spesso una vita solitaria nei boschi o sulle montagne. Solo verso la fine del Settecento, il vescovo Philip MacDavitt poté per la prima volta rimettere piede a Derry, dove iniziò la costruzione della chiesa di san Columba, chiamata Long Tower, la prima chiesa cattolica della città dopo la messa fuorilegge del cattolicesimo. Con la Legge di Emancipazione (Act of Emancipation) del 1829, il cattolicesimo irlandese poté riprendere vigore. Furono ricostruite le chiese, istituite nuovamente le parrocchie, organizzate le associazioni cattoliche, e ritornarono anche le comunità religiose, ognuna con le proprie case e la propria organizzazione; nel 1873 fu ultimata la costruzione della nuova cattedrale, dedicata a Sant'Eugenio, patrono della diocesi assieme a San Columba; contestualmente venne anche istituito il seminario diocesano. Cronotassi dei vescoviSi omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
StatisticheLa diocesi nel 2021 su una popolazione di 328.854 persone contava 259.689 battezzati, corrispondenti al 79,0% del totale.
Note
Bibliografia
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