L'ex palazzo episcopale di Blois, ora Hôtel de ville.La chiesa di San Niccolò di Blois, che fu sede di un'abbazia del XII secolo.La basilica minore di Nostra Signora della Trinità a Blois.La chiesa dell'abbazia Sainte-Trinité a Vendôme, fondata nel 1033.
Il territorio si estende su 6.422 km² ed è suddiviso in 293 parrocchie, raggruppate in 5 decanati.
Storia
Il progetto di erigere una diocesi a Blois risaliva già alla seconda metà del XVI secolo, a causa della vastità della diocesi di Chartres, che comprendeva oltre 900 parrocchie e circa 400.000 abitanti. Nel 1573 e nel 1576 la cittadinanza aveva rivoltò al re Carlo IX e poi agli Stati generali la richiesta di avere una propria diocesi, richieste che tuttavia non furono accolte.
Primo vescovo fu David-Nicolas Bertier, che era vicario generale di Chartres. Fu eretta a cattedrale la chiesa di San Solemno, dedicata in questa occasione a San Luigi, edificio risalente al XII secolo, ma ricostruito più volte, l'ultima qualche anno prima dell'erezione della diocesi.
In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi fu soppressa e il suo territorio incorporato in quello della diocesi di Orléans. Il vescovo Alexandre de Lauzières de Thémines fu uno dei più strenui oppositori del concordato, non si dimise, come impostogli dal papa, e dovette riparare in esilio, senza riuscire mai più a fare ritorno in Francia (morì a Bruxelles nel 1829). Fu infatti uno dei vescovi nominati prima della rivoluzione che non accettarono "l'invito" a dimettersi dopo il Concordato del 1801 e anzi l'unico che rifiutò di riconoscerne la legittimità anche dopo la Restaurazione quando anche gli ultimi vescovi anticoncordatari sopravvissuti accettarono formalmente di dimettersi (1816). Per questo dovette rimanere in esilio.[2]
Nel giugno 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il papa restaurava la sede di Blois. Fu nominato anche un nuovo vescovo, Jean-François Martin de Boisville. Tuttavia, poiché il Parlamento di Parigi non ratificò il concordato, l'erezione della diocesi e la nomina del vescovo non ebbero effetto.
Il 6 ottobre 1822 la diocesi fu definitivamente ristabilita in virtù della bolla Paternae charitatis di papa Pio VII, ricavandone il territorio dalla stessa diocesi di Orléans. Rispetto all'antica diocesi dell'ancien régime, la nuova comprendeva parrocchie che erano appartenute alle diocesi di Orléans e di Le Mans, e alle arcidiocesi di Tours e di Bourges.[3]
Il vescovo eletto Boisville fu trasferito alla sede di Digione, mentre fu nominato nuovo vescovo Philippe-François Sausin, vicario generale di Valence. Questi istituì il seminario diocesano e si adoperò per far rientrare lo scisma della Petite Église, causato dalla dissidenza del vescovo Lauzières de Thémines.[4]
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 343.000 persone contava 187.000 battezzati, corrispondenti al 54,5% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
169.693
242.419
70,0
241
229
12
704
10
479
295
1959
227.832
239.824
95,0
227
213
14
1.003
14
403
295
1970
254.501
267.896
95,0
195
175
20
1.305
13
353
298
1980
270.000
287.779
93,8
162
133
29
1.666
1
29
285
292
1990
277.000
306.000
90,5
121
104
17
2.289
5
19
158
292
1999
245.000
306.150
80,0
109
99
10
2.247
7
12
130
292
2000
250.000
314.311
79,5
114
106
8
2.192
7
10
137
292
2001
250.000
314.311
79,5
109
100
9
2.293
7
10
140
292
2002
250.000
314.311
79,5
104
90
14
2.403
7
19
137
292
2003
250.000
314.311
79,5
105
85
20
2.380
7
23
112
292
2004
258.680
317.810
81,4
94
83
11
2.751
?
19
104
292
2006
258.073
317.810
81,2
99
89
10
2.606
10
14
97
292
2012
185.097
338.503
54,7
95
64
31
1.948
8
34
81
293
2015
184.050
342.224
53,8
86
58
28
2.140
10
36
84
293
2018
183.250
334.700
54,8
68
55
13
2.694
14
15
74
293
2020
186.800
342.200
54,6
64
49
15
2.918
14
21
69
293
2022
187.000
343.000
54,5
66
50
16
2.833
16
23
65
293
Note
^Il testo della bolla riporta come data di erezione della diocesi: VII kalendas iulii, ossia 25 giugno: questa data è confermata da Calendini. Tuttavia, sia Eubel che l'Annuario Pontificio hanno la data del 1º luglio.
^Molti dei vescovi deposti dalla rivoluzione avevano infatti sottoscritto nel 1803 le Expostulations canoniques di Jean-René Asseline (vescovo di Boulogne, già famoso teologo della Sorbona) pubblicate l'anno precedente, essenzialmente negando che il Papa potesse deporre a suo piacimento (e solo per interessi politici) dei vescovi legittimi e non colpevoli di alcunché contro la Chiesa. Voce "Anticoncordatari" dell'Enciclopedia Rizzoli Larousse, 2003
^La situazione nella diocesi si era fortemente polarizzata anche perché Henri Grégoire, che fu il "vescovo costituzionale" tra 1791 e 1801, era stato un fanatico rivoluzionario, tanto che, pur dando le dimissioni dopo il nuovo Concordato, non aveva voluto ritrattare le sue posizioni politiche ed ecclesiologiche, portando una netta divisione tra i fedeli e anche tra il clero da lui formato e quello rimasto fedele al vescovo esiliato.
^Fu sostituito illegalmente nel 1791 dal "vescovo costituzionale" (cioè nominato dai rivoluzionari e quindi scismatico) Henri Grégoire, che fu all'opposto un sostenitore fanatico della rivoluzione, per cui si formò nella diocesi una forte opposizione tra il clero formato dai due vescovi.