Diocesi di Amatunte di Palestina
La diocesi di Amatunte di Palestina (in latino Dioecesis Amathusia in Palaestina) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
Amatunte di Palestina, identificabile con le rovine di Ammata-Tell-Amta nell'odierna Giordania, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Palestina Prima nella diocesi civile d'Oriente. Essa faceva parte del Patriarcato di Gerusalemme ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Cesarea.[1]
Sono quattro i vescovi conosciuti di questa antica diocesi. Teodosio partecipò al cosiddetto brigantaggio efesino del 449. Sergio è menzionato nella vita di San Saba di Cirillo di Scitopoli e potrebbe essere vissuto tra la fine del V secolo e l'inizio del secolo successivo. Procopio sottoscrisse nel 518 la lettera dei vescovi di Palestina al patriarca Giovanni di Costantinopoli contro Severo di Antiochia. Doroteo firmò gli atti del sinodo del 536 convocato da Pietro di Gerusalemme e che vide riuniti i vescovi delle Tre Palestine.
Dal XVIII secolo Amatunte di Palestina è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 23 dicembre 1967. In passato la sede era menzionata come Amathensis seu Amathuntina seu Amathusia.[2]
Cronotassi
Vescovi greci
- Teodosio † (menzionato nel 449)
- Sergio † (menzionato nel 500)
- Procopio † (menzionato nel 518)
- Doroteo † (menzionato nel 536)
Vescovi titolari
- Francesco Maria Miceli † (7 febbraio 1729 - 11 marzo 1743 nominato vescovo di Lipari)
- Lattanzio Felice Sega † (27 luglio 1743 - ?)
- Gaetano Galbato † (17 marzo 1755 - ? deceduto)
- Juan Antonio Lillo, O.F.M.Disc. † (15 dicembre 1828 - 28 febbraio 1831 nominato vescovo di Cáceres)[3]
- Raffaello (Francesco Saverio di Sant'Anna) Pescetto, O.C.D. † (8 marzo 1831 - 10 aprile 1840 nominato arcivescovo titolare di Sardi)[4]
- Guillaume Douarre, S.M. † (23 agosto 1842 - 27 giugno 1853 deceduto)
- Ludwik Bartłomiej Brynk † (23 febbraio 1872 - 19 settembre 1874 deceduto)
- Francesco Folicaldi † (28 gennaio 1876 - 12 marzo 1877 nominato arcivescovo titolare di Efeso)
- Carlo Laurenzi † (22 giugno 1877 - 13 novembre 1884 nominato cardinale presbitero di Sant'Anastasia)
- Francesco di Paola Cassetta † (2 dicembre 1884 - 25 novembre 1887 nominato arcivescovo titolare di Nicomedia)
- Domenico Taccone-Gallucci † (1º giugno 1888 - 14 dicembre 1889 succeduto vescovo di Nicotera e Tropea)
- Pasquale Corrado † (30 dicembre 1889 - 2 gennaio 1890 succeduto vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi)
- Gerardo Arardi † (14 dicembre 1891 - 5 febbraio 1895 deceduto)
- Bartolomeo Mirra, O.S.B. † (15 marzo 1898 - 15 aprile 1907 nominato arcivescovo titolare di Assume)[5]
- Paolo Rosario Farrugia † (7 maggio 1907 - 21 dicembre 1907 deceduto)[6]
- Luigi Ermini † (30 dicembre 1908 - 4 dicembre 1914 nominato vescovo di Caiazzo)[7]
- Felice Ambrogio Guerra Fezia, S.D.B. † (26 maggio 1915 - 17 aprile 1916 nominato arcivescovo di Santiago di Cuba)[8]
- Plácido Ángel Rey de Lemos, O.F.M. † (18 gennaio 1917 - 18 dicembre 1919 nominato vescovo di Lugo)
- Valentín Comellas y Santamaría † (18 dicembre 1919 - 5 settembre 1933 nominato vescovo di Solsona)[9]
- Willem Cobben, S.C.I. † (19 dicembre 1933 - 25 febbraio 1955 nominato vescovo di Helsinki)
- Ladislao Paz, S.D.B. † (21 luglio 1955 - 28 novembre 1957 nominato vescovo di Corumbá)
- José Antonio Dammert Bellido † (14 aprile 1958 - 19 marzo 1962 nominato vescovo di Cajamarca)
- Hugo Mark Gerbermann, M.M. † (6 giugno 1962 - 23 dicembre 1967 nominato vescovo di Huehuetenango)
Note
- ^ Gams e Le Quien collocano questa sede nella provincia della Palestina Seconda, suffraganea di Scitopoli.
- ^ Così Eubel. Negli Annuari Pontifici dell'Ottocento la sede è menzionata per lo più come Amatha in Palestina. Negli Acta Sanctae Sedis si trova la sede Amathensis, a volte indicata come suffraganea di Gerusalemme, altre invece di Scitopoli: unica però è la cronotassi dei vescovi. Solo alla fine del XIX secolo, in occasione della nomina di Bartolomeo Mirra, gli Acta Sanctae Sedis menzionano la sede di Amata come suffraganea di Apamea di Siria. Moroni parla di due sedi distinte: Amatha di Palestina, suffraganea di Gerusalemme; e Amatunta nella Palestina Seconda, suffraganea di Scitopoli. Gcatholic identifica la sede di Amata con Epifania di Siria: tuttavia la collocazione di Amata nella provincia romana di Siria è sconosciuta alle fonti ottocentesche. Agli inizi del Novecento l'Annuaire Pontifical Catholique identifica questa sede con Hama in Siria. La complessità di questa attribuzione sembra risolversi con la nomina di Valentín Comellas y Santamaría nel 1919 ed il suo trasferimento a Solsona nel 1933: vedi nota nº 9.
- ^ Moroni, op. cit., p. 297.
- ^ Annuario Pontificio 1840, p. 185 (Verapoli).
- ^ ASS 30 (1897-98), p. 580. Da questo momento le fonti menzionano la sede Amathensis come suffraganea di Apamea (di Siria); cfr. Annuaire Pontifical Catholique.
- ^ ASS 41 (1908), p. 30. A partire da questa nomina le fonti non specificano più a quale provincia o metropoli appartiene la sede e nemmeno il vescovo titolare precedente.
- ^ AAS 1 (1909), p. 179.
- ^ AAS 7 (1915), p. 289. La sede è nominata Hamatensis.
- ^ Questo vescovo è nominato alla titulari episcopali ecclesiae Hamathensi (cfr. AAS 11 (1919), p. 488); tuttavia, al momento della sua nomina a Solsona, gli Acta Apostolicae Sedis riportano l'espressione iam Episcopum titularem Amathusium in Palaestina (cfr. AAS 25 (1933), p. 454).
Bibliografia
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 454
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 5, p. 81; vol. 6, p. 79; vol. 7, p. 70; vol. 8, pp. 93–94
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 1, pp. 297–298
- (FR) Siméon Vailhé, v. 2. Amathus, «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XII, Paris, 1953, coll. 983-984
Collegamenti esterni
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