Laureatosi in Scienze Naturali nel 1997, si specializza poi nelle Università di Göttingen e di Cambridge sulle tecnologie per studiare DNA antico e degradato. Nel 2002, consegue il dottorato in Scienze Antropologiche all'Università di Firenze con una tesi sulla caratterizzazione genetica della popolazione etrusca. Consegue una seconda laurea in Storia Naturale dell'Uomo e nel 2005, diventa ricercatore presso l'Università di Firenze. Nel 2010 passa professore associato e nel 2015 diventa professore ordinario.
Dal 2004 al 2010 è stato membro del Consiglio Scientifico della Società italiana di biologi evoluzionisti. Nel 2007 è stato Guest Editor di BMC Evolutionary Biology. È attualmente (2019) academic editor di due riviste internazionali di BMC: “Genetics” e “PLOS ONE”.[1]. Dal settembre del 2019 è editor di Scientific Report [2] del gruppo editoriale Nature Publishing Group.
Settore di ricerca
La sua ricerca si rivolge all'analisi sul DNA antico e degradato per ricerche archeologiche e paleontologiche con particolare attenzione all'uomo di Neanderthal[3], giungendo a ritenere che alcuni di questi individui fossero caratterizzati da carnagione chiara e capelli rossi.[4][5] Nel 2015, ha estratto il più antico campione di DNA di Neanderthal mai trovato.[6] Anche le popolazioni etrusche e la civiltà nuragica sono state punti focali delle sue ricerche.[7][8]
Alcune sue ricerche sono tese a migliorare i protocolli di analisi per il recupero e lo studio di campioni di DNA degradati[9] ed è per questo consulente dei Carabinieri per tracciare l'identità delle persone morte da tempo.[10]
^Ha lavorato con il Ris dei Carabinieri di Roma alla ricerca dell'identità delle vittime del massacro delle Fosse Ardeatine. David Caramelli, lo scienziato che ha dato un volto all'uomo di Neanderthal, in Toscana oggi, 15 febbraio 2012. URL consultato il 21 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2019).