Daniele Sansoni
Daniele Sansoni (Venezia, 29 luglio 1655[1][2] – 4 febbraio 1725[3]) è stato un vescovo cattolico e avvocato italiano. BiografiaA differenza di molti prelati suoi contemporanei, si hanno molte notizie riguardanti Daniele Sansoni prima della sua consacrazione episcopale, benché fosse di «povera famiglia»[4]. Fu alunno della chiesa di San Moisè[4], dove si istruì nelle leggi civili. Vestì l'abito clericale il 21 settembre 1669; quindi ricevette gli ordini minori il 23 settembre 1963, il suddiaconato il 21 settembre 1675, il diaconato il 19 settembre 1676 e finalmente fu ordinato sacerdote il 18 settembre 1677[1]. Studiò diritto canonico e civile all'Università di Padova, dove si laureò in utroque iure nel 1679. Fu quindi nominato avvocato ecclesiastico della curia episcopale e procuratore fiscale generale della nunziatura apostolica a Venezia il 14 aprile 1690, ruolo, quest'ultimo, che gli procurerà relazioni strette con i legati pontifici della Santa Sede[1][4]. Le cronache lo presentano anche quale arciprete della chiesa di San Moisé[5][6]. Come si legge nella pagina de Il corriere ordinario datato 3 agosto 1712, lunedì 11 luglio di quell'anno, durante un concistoro segreto indetto a Roma da papa Clemente XI, il cardinale Annibale Albani (fratello del papa) «propose a nomina [...] il Vescovato di Caorle nel Dominio Veneto per Daniele Sansoni»[7]. Questa nomina è probabilmente maturata in seno alle frequentazioni diplomatiche del Sansoni con il cardinale Albani, come testimonia la lettera manoscritta a lui rivolta datata 10 dicembre 1712, conservata nell'archivio albani[8]. Verrà consacrato il successivo 17 luglio a Roma dal cardinale Giovanni Alberto Badoer, vescovo di Brescia, che proprio in quel concistoro aveva optato per il titolo di San Marco[7]. Restano tuttavia scarne testimonianze della sua attività in qualità di vescovo di Caorle, riportate da Gusso e Gandolfo[9], e si riferiscono per lo più ad interventi di restauro dei beni degli edifici sacri della città. Il suo governo pastorale a Caorle non durò più di cinque anni, poiché già il 14 giugno 1717 fu traslato alla sede di Cittanova[1][4][10]. In questo caso le notizie sono molto più dettagliate, grazie essenzialmente ai precisi rapporti stilati dal Sansoni in occasione delle due visite pastorali che compì nel 1721 e nel 1723, conservati negli archivi vaticani[11]. Da queste cronache si apprende come le condizioni in cui il vescovo Sansoni trovò la diocesi croata furono di estrema povertà, al punto che il vescovo fu costretto a implorare il papa a rimandare la sua visita a causa della povertà della diocesi e dell'impossibilità di trovare un sacerdote che potesse sostituirlo degnamente [11]. Nel resto dei documenti si può apprezzare come il vescovo riporti la situazione della cattedrale e di altre chiese della sua diocesi[11][12]. Morì il 4 febbraio 1725[3] per «un colpo»[11] e fu sepolto all'interno della cattedrale di Cittanova. Genealogia episcopaleLa genealogia episcopale è:
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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