Daniel KahnemanDaniel Kahneman (Tel Aviv, 5 marzo 1934 – New York, 27 marzo 2024[1]) è stato uno psicologo israeliano, vincitore, insieme a Vernon Smith, del Premio Nobel per l'economia nel 2002 «per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza».[2] BiografiaDaniel Kahneman nacque in una famiglia ebraica trasferitasi in Francia nei primi anni '20 dalla Lituania. La città natale di Daniel nel 1934 era Tel Aviv (allora sotto il Mandato britannico della Palestina), dove la madre si era recata in visita presso parenti, ma egli trascorse tutti i suoi anni di infanzia a Parigi. Con l'occupazione nazista della Francia del 1940, Kahneman visse la difficile esperienza dei bambini dell'Olocausto. Il padre fu arrestato nel primo grande rastrellamento degli ebrei francesi e rinchiuso nel campo di internamento di Drancy, ma venne rilasciato dopo sei settimane per l'intervento del suo datore di lavoro. La famiglia rimase costantemente in fuga e in clandestinità per il resto della guerra, riuscendo a sopravvivere intatta, se non per la morte del padre per diabete nel 1944. Kahneman e la sua famiglia si trasferirono quindi nel Mandato britannico della Palestina nel 1948, poco prima della creazione dello Stato di Israele.[3] Professore all'Università di Princeton, Kahneman fu uno dei fondatori della finanza comportamentale. Nella comunità scientifica divenne noto per essere stato il secondo psicologo, dopo Herbert Simon nel 1978, ad aver ottenuto il Premio Nobel in economia. Le ricerche di Daniel Kahneman permisero di applicare la ricerca scientifica nell'ambito della psicologia cognitiva alla comprensione delle decisioni economiche. Collaborò per anni con Amos Tversky, dimostrando tramite esperimenti come i processi decisionali umani violino sistematicamente alcuni principi di razionalità, mentre le teorie microeconomiche assumono che il comportamento degli agenti decisionali dovrebbe essere razionale e finalizzato ad una massimizzazione dell'utilità. Principali pubblicazioni
Onorificenze— Università degli Studi di Trento, 14 ottobre 2002
«Per aver integrato importanti conquiste della ricerca psicologica all'interno della Scienza Economica dando vita così al nuovo campo disciplinare dell'economia cognitiva e delle sue molteplici applicazioni, fornendo una base teorica fondamentale per gli sviluppi più recenti dell'economia della felicità»
— Università degli Studi di Milano-Bicocca, 6 aprile 2005[4] Note
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