Le date di nascita e morte di questo artista sono sconosciute. Probabilmente fu allievo di un altro miniatore napoletano, Cola Rapicano con il quale collaborò in diverse occasioni. È stato identificato grazie a due menzioni negli archivi dei conti dei re di Aragona a Napoli. Il 13 ottobre 1480, fu pagato per l'illustrazione di un manoscritto dei Commentari sui Salmi di Sant'Agostino. Fu di nuovo pagato il 14 febbraio 1481 per un manoscritto contenente le Favole di Esopo. I due manoscritti, ancora conservati, hanno permesso di stabilire lo stile dell'artista e di riconoscere la sua mano in altri manoscritti[1].
Stile
Il suo stile è caratterizzato da una padronanza dello stile di miniatura rinascimentale all'antica, con frontespizi di opere costituite da architetture classiche e putti. Si ispira ai manoscritti realizzati a Padova e Roma, dove è probabile che si sia recato. Usa modelli di Gaspare de Padova e Giovanni Todeschino di cui semplifica le forme. Utilizza anche lettere a goccia sfaccettate con satiri, come il miniatore romano, il Maestro della Plinio di Londra. Il suo stile è simile a quello del suo maestro Cola Rapicano, mentre si distingue per i personaggi di vecchi con barba fluente e guance pizzicate[2].
Opere
Autori antichi
Opere di Virgilio, scritte e decorazioni iniziate a Milano intorno al 1450 dal Maestro di Ippolita Sforza e completate a Napoli da Majorana intorno al 1472, Biblioteca storica dell'Università di Valencia, Ms.768[3]
Libro delle ore per un committente sconosciuto, 19 iniziali storicizzate, in collaborazione con Cola Rapicano, 1477, British Library, Yates Thompson Ms.6[18]
Libro delle ore di Lorenzo Strozzi (1430-1479), circa 1478, Museo Fitzwilliam, Ms.153
libro delle ore per un committente napoletano anonimo, 2 miniature (f.176v e 179) in collaborazione con Giovanni Todeschino e Nardo Rapicano, 1483, Morgan Library and Museum, New York, M.1052[19]
Libro delle ore, Napoli, Biblioteca e Complesso Monumentale dei Girolamini, Ms. CF.1.28 [20]
Libro delle ore di Pascasio Diaz Garlon in collaborazione con Nardo Rapicano, 1485-1490 circa, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, ms. IB26
Moralia in Iob di Papa Gregorio I, iniziato nel 1485, per Giovanni d'Aragona, iniziato da Gaspare da Padova e completato da Majorana e Giovanni Todeschino, vecchia collezione Georges d'Amboise, BNF, Latin 2231 (1-3)[25]
Super Sententiarum, di Tommaso d'Aquino, secondo volume copiato da Venceslao Crispo, intorno al 1489, vecchia collezione di Amboise, biblioteca comunale di Louviers, Ms.8[26],
Gesti del Famoso Hercule di Pietro Andrea Bassi, 17 miniature incompiute, in collaborazione con Nardo Rapicano, Museo del Louvre, 862 DR a 878 DR (MS III - Hercule)[27]
Manoscritto di Tucidide, Biblioteca storica di Valenza
Gennaro Toscano, Cristoforo Majorana e la miniatura all'antica: a proposito di qualche manoscritto conservato a Cambridge, in Stella Panayotova et P. Binski, The Cambridge Illuminations: Ten Centuries of Manuscript Production in the Medieval West, London and Turnhout, Harvey Miller/Brepols, 2005, pp.. 245-254
(EN) Jonathan J. G. Alexander, The Painted Book in Renaissance Italy 1450-1600, Yale university pressª ed., 2016, p. 400, ISBN9780300203981.
Cristoforo Majorana, su Latin Classics - Vatican Library. URL consultato il 18 febbraio 2020.
Lucio Oriani, Un libro d’ore miniato da Cristoforo Majorana alla Biblioteca dei Girolamini di Napoli, in "Studi di Memofonte", vol. 24 (2020), pp. 1-22