Cristiano Doni
Cristiano Doni (Roma, 1º aprile 1973) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. È il miglior marcatore nella storia dell'Atalanta con 112 reti, 103 delle quali segnate nei campionati di A e B.[2] A livello di presenze, risulta invece il quarto giocatore con più apparizioni nel club.[2] Dopo ogni gol segnato, era solito esultare apponendo la mano sotto il mento.[3] BiografiaNato a Roma ma di origini liguri, trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Verona. Il 4 dicembre 2008 è divenuto cittadino benemerito di Bergamo[4]: è stato il primo calciatore ad ottenere tale riconoscimento.[4] Nell'estate 2012, ha aperto un locale sulla spiaggia a Palma di Maiorca.[5] CarrieraClubGli esordiCresce nelle giovanili del Crazy Colombo, società amatoriale di Verona[2][4], per poi passare alla formazione Primavera del Modena.[2][4] L'esordio da professionista avviene nel 1992, tra le file del Rimini con cui sfiora la promozione in C1.[4] Dopo una stagione alla Pistoiese, firma per il Bologna conquistando con i felsinei due promozioni consecutive (dalla C1 alla A).[2][4] Nel 1996 si trasferisce al Brescia, dove ottiene un'ulteriore promozione in massima serie.[4] Il debutto nella categoria risale al 31 agosto 1997, nella partita persa contro l'Inter (2-1).[6] Il 29 marzo 1998, segna la sua prima rete nel pareggio con il Bari (1-1).[7] AtalantaNel 1998 diviene un giocatore dell'Atalanta, squadra con cui (nella stagione 1999-2000) conquista una nuova promozione in A.[8] Doni, schierato come esterno sinistro da Vavassori nel 4-4-2, contribuisce all'obiettivo con 14 gol in 35 presenze.[2] Durante l'autunno 2000, il centrocampista ed alcuni compagni di squadra vengono accusati di aver pilotato il risultato della gara di Coppa Italia con la Pistoiese.[9] Le accuse furono però ritenute prive di fondamento ed alle persone coinvolte venne riconosciuta l'assoluzione.[10][11][12][13][14] Soltanto 12 anni più tardi, Doni ammise che la partita fu effettivamente pilotata.[15] La stagione 2001-02 risultò la migliore per lui in A, con 16 realizzazioni all'attivo.[2] Il 23 settembre 2001, una rete su punizione valse la vittoria contro l'Hellas Verona permettendo ai nerazzurri di muovere la classifica (dopo 3 sconfitte consecutive).[16] Due mesi più tardi, il 25 novembre, mise invece a referto una decisiva doppietta contro il Piacenza.[17] Sampdoria e MaiorcaDopo la retrocessione degli orobici al termine del campionato 2002-2003[18], passa alla Sampdoria rimanendovi per un biennio caratterizzato da vari infortuni.[4] Trascorre poi la stagione 2005-06 in Spagna, con la maglia del Maiorca.[4] Ritorno all'Atalanta«Sono arrivato alla conclusione che per me questa è una maglia davvero speciale, quasi magica; forse la potrei scherzosamente avvicinare al costume che trasformava Clark Kent in Superman.» Nell'estate 2006 fa ritorno a Bergamo, con la squadra che ha appena riconquistato la Serie A.[20] In campionato è costretto a saltare diverse gare per infortunio, ma riesce comunque a segnare 13 gol.[21] Il 4 maggio 2008, segnando una rete al Livorno, supera Bassetto divenendo il marcatore più prolifico della Dea in massima categoria.[2] Nel campionato 2008-09 realizza 9 gol, 4 dei quali contro i campioni d'Italia dell'Inter.[22][23] Il 17 gennaio 2010, con la doppietta alla Lazio, taglia il traguardo delle 100 reti in maglia atalantina.[24] Malgrado un'ulteriore retrocessione, difende i colori nerazzurri anche nel campionato cadetto 2010-11 conseguendo altri importanti primati; il 5 novembre 2010 festeggia le 300 presenze professionistiche con un gol decisivo alla Triestina[25], mentre il 19 marzo 2011 una doppietta al Piacenza gli permette di raggiungere i 100 gol con gli orobici nei campionati.[26] Contribuisce quindi all'immediata risalita (facendo registrare, al contempo, la quarta promozione personale in A[27]) ma nell'agosto 2011, in seguito al coinvolgimento nello scandalo delle scommesse, riceve una squalifica di 3 anni e mezzo per illecito sportivo.[3] La sanzione ne determina, di fatto, l'addio al calcio giocato.[3] NazionaleConta 7 presenze ed un gol in Nazionale, realizzato nella partita di esordio (un'amichevole con il Giappone).[28] Il commissario tecnico Trapattoni lo convoca per la fase finale dei Mondiali 2002[29], con il centrocampista che disputa le prime due gare del girone.[30][31] CalcioscommesseIl 1º giugno 2011 viene indagato nell'ambito dell'Operazione Last Bet, un'inchiesta su scommesse illegali nel calcio[32]. Il 26 luglio il giocatore viene deferito dalla FIGC: l'accusa è di illecito sportivo[33]. Il 3 agosto il procuratore federale Stefano Palazzi chiede per Doni una squalifica di tre anni e sei mesi relativa all'illecito sportivo compiuto nell'ambito dello scandalo italiano del calcioscommesse del 2011[34] Il 9 agosto la richiesta viene accolta dalla Commissione disciplinare della FIGC e quindi al giocatore viene confermata la squalifica[35]. Un secondo filone dell'indagine della procura di Cremona porta, il 19 dicembre 2011, all'arresto di Cristiano Doni e di altre sedici persone[36]. Il 31 maggio 2012, ai tre anni e sei mesi, ne vengono aggiunti ulteriori due in seguito al patteggiamento riferito al secondo filone dell'inchiesta di Cremona per un totale di cinque anni e sei mesi di squalifica.[37] Il 9 febbraio 2015 la Procura di Cremona termina le indagini e formula per lui l'accusa di associazione a delinquere.[38] Il 7 luglio seguente la Procura di Cremona chiede il rinvio a giudizio per Doni e altri centotré indagati.[39] Il 22 dicembre 2016 Doni, Nicola Santoni, Gianfranco Parlato e l'Atalanta vengono assolti dalla Sezione Disciplinare del Tribunale Nazionale Federale per mancanza di prove in relazione a Crotone-Atalanta del 22 aprile 2011.[40] Nel luglio 2019 dal tribunale di Bologna, con la dichiarazione di prescrizione, viene estinta l'accusa di partecipazione ad associazione a delinquere per Doni e per altri 25 imputati.[41] StatistichePresenze e reti nei club
Cronologia presenze e reti in nazionale
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