La Serie A 2004-2005 è stata la 103ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 73ª a girone unico), disputata tra l'11 settembre 2004 e il 29 maggio 2005 e conclusa con la vittoria della Juventus: a causa delle successive sentenze di Calciopoli, il titolo fu tuttavia revocato senza intercorrere in ulteriore assegnazione.[1]
La riforma dei campionati varata dalla FIGC nel settembre 2003 in conseguenza del caso Catania decretò l'ampliamento della massima serie a 20 squadre,[2] stabilendo al contempo 3 retrocessioni e altrettante promozioni nel ricambio con il torneo cadetto da par suo allargato a 22 club:[2] l'ipotesi di play-out volti a determinare le retrocessioni fu invece scartata.[3] Sotto il profilo statistico,[4] un lotto di 20 partecipanti non si registrava dall'edizione 1951-1952.[5]
Sul piano regolamentare fu introdotto il divieto di fumare all'interno dell'area tecnica per i tesserati,[8][9] mentre divenne tassativa l'ammonizione per il calciatore che si fosse tolto la maglia in campo.[10][11] Le divise da gioco poterono inoltre riportare un secondo logo commerciale, novità adottata da Messina, Palermo e Reggina.[12] Infine, a partire da questo campionato, i campioni d'Italia vengono premiati direttamente in campo all'ultima giornata oppure — in caso di vittoria anticipata — nell'ultimo incontro casalingo.[13]
Aggiornamenti
Nell'agosto 2004 ebbe luogo un processo relativo a presunte combine verificatesi nel precedente campionato,[14] col giudizio rimesso alla Commissione Disciplinare:[15]Siena e Sampdoria furono multate rispettivamente per 7 000 e 15 000 euro, in ragione dei lievi addebiti emersi.[16] I tesserati bianconeri Roberto D'Aversa e Generoso Rossi subirono inoltre sei mesi e un anno di squalifica,[16] col doriano Stefano Bettarini inibito invece per cinque mesi.[16] Le sentenze vennero poi confermate dalla Commissione d'Appello nel settembre successivo.[17]
Nessun provvedimento riguardò invece il Chievo,[17] definitivamente prosciolto dalla Commissione Disciplinare nel febbraio 2005.[18][19]
Calciomercato
Il Milan campione in carica puntellò la difesa con l'ex laziale Stam,[20] oltre a riportare in Italia il centravanti Crespo dopo una stagione al Chelsea.[21]
L'estate turbolenta della Roma, con l'addio di Capello e le difficoltà economiche che resero necessarie le cessioni di Samuel ed Emerson, proseguì con le dimissioni del neoallenatore Cesare Prandelli pochi giorni prima dell'inizio del campionato. La dirigenza giallorossa, all'interno della quale il presidente Sensi aveva progressivamente lasciato la conduzione alla figlia Rosella, affidò così la panchina all'ex giallorosso Rudi Völler,[28] completando poi il mercato con gli acquisti di Philippe Mexès strappato all'Auxerre – che contestò poi la regolarità del trasferimento, portando la FIFA a decidere per una squalifica del calciatore[29] –, di Simone Perrotta e dell'attaccante egiziano Mido.[30] Sull'altra sponda del Tevere, la Lazio dovette affrontare un ridimensionamento ancor più difficoltoso, con l'arrivo del nuovo patron Claudio Lotito a scongiurare la procedura fallimentare a carico del club:[31] ceduti numerosi big per ricavarne liquidità in ragione delle precarie finanze, i biancocelesti – che persero tra gli altri anche Fiore e Corradi –[32] riaccolsero l'ex Di Canio, affidando la conduzione tecnica a Caso.
Vicissitudini similari riguardarono il Parma, scampato al fallimento con l'amministrazione straordinaria di Enrico Bondi:[33] scelto Silvio Baldini quale allenatore, i ducali si limitarono al piccolo cabotaggio.[34]
Accreditata dei pronostici come principale antagonista del Milan campione in carica,[38][39] la Juventus di Capello intraprese un'immediata corsa solitaria.[40][41] Il Milan e l'Inter faticarono a rimanere in scia, mentre la Roma dovette districarsi tra tensioni societarie e le seconde dimissioni stagionali del proprio allenatore, con Völler rimpiazzato da Delneri.[42] Il Milan conobbe la prima vittorie casalinga solamente in ottobre,[43] con l'Inter frenata invece da una lunga serie di pareggi.[44][45] Molto stentato l'avvio di Lazio e Parma,[46] notevolmente indebolitesi rispetto alla stagione precedente, ne approfittarono Cagliari e Lecce protagoniste di un'ottima partenza.[47][48]
La sconfitta rimediata dalla Juventus a Reggio Calabria, condita da aspre polemiche arbitrali,[49] favorì la rincorsa del Milan rimasto ben presto l'unico concorrente degli uomini di Capello:[50] lo scontro diretto al Delle Alpi andato in scena a ridosso della pausa natalizia terminò a reti bianche quantificando in 4 punti il gap tra le due rivali,[51] mentre in chiave-Champions la sorprendente Udinese di Spalletti sopravanzava l'Inter ancora imbattuta.[52][53] Ottimo anche il cammino delle neopromosse Livorno e Messina – uscite entrambe indenni dalle trasferte al Meazza rossonero –[43] lontane dai bassifondi[54] della classifica che avevano risucchiato invece le blasonate Fiorentina e Bologna:[55] con esiguo scarto a dividere Siena e Reggina dall'Atalanta fanalino di coda,[56] molto deficitaria la classifica di Brescia e Chievo.[57]
A fronte dei confini di una zona UEFA delimitati dalle vivaci Palermo e Sampdoria,[58] il duello al vertice premiò una Juventus che svoltava al giro di boa lasciandosi il Milan a −2.[59]
Girone di ritorno
Repentine scosse alla classifica contraddistinsero l'inverno,[60] segnalando il 30 gennaio 2005 un divario pari a 8 lunghezze per i knock-out rimediati dai rossoneri contro labronici e felsinei:[61] la formazione bianconera inciampò tuttavia con blucerchiati e rosanero,[62] fornendo ai campioni uscenti un'immediata occasione di recupero.[63][64] Dopo un aggancio verificatosi il 19 febbraio,[65][66] le contendenti diedero vita a una rincorsa ex aequo per l'intero marzo;[67][68] mentre un'Inter notevolmente distanziata dalla vetta prese a consolidare l'ultimo gradino del podio,[69] il crollo verticale della Fiorentina agevolò il tentativo dei bolognesi di trarsi d'impaccio.[70]
Brevemente scioltasi in occasione del 31º turno – quando la sconfitta del Milan a Siena fruttò ai bianconeri l'allungo,[71] vanificato però dalla sconfitta interna coi nerazzurri nel turno successivo infrasettimanale –[72] la coppia di testa si riunì procedendo a braccetto fino al confronto diretto di San Siro dell'8 maggio:[73] una rete di Trezeguet, su assist in rovesciata di Del Piero, decise di fatto la partita e il campionato,[74] col vantaggio ammontato addirittura a 5 punti dopo che la squadra di Ancelotti, nel successivo turno, impattò a Lecce.[75] La Juventus poté fregiarsi del tricolore ancor prima di scendere in campo,[76] stante il rocambolesco 3-3 colto dai milanesi nell'anticipo della penultima giornata contro un Palermo che, così facendo, si assicurò uno slot europeo.[77]
Un'autentica bagarre infiammò la volata per la salvezza nella quale rimase invischiata la metà delle squadre, tutte racchiuse in pochi punti, compresa la rediviva Atalanta che tornò a sperare infilando una mini serie di risultati utili. La rimonta degli orobici fu vanificata dalla sconfitta interna alla penultima giornata contro la Roma (0-1) che assicurò ai giallorossi la salvezza dopo l'ennesimo cambio di panchina (Bruno Conti al posto del dimissionario Delneri).[78] I neocampioni d'Italia contribuirono a propria volta alla salvezza del Livorno, pareggiando 2-2 nella trasferta del 22 maggio.[79] La Lazio ottenne il punto-salvezza nel pari interno (1-1) con la Fiorentina [80] mentre i viola dovettero aspettare gli ultimi infuocati novanta minuti del campionato[81] per battere il Brescia al Franchi e scacciare lo spettro della retrocessione[82]. La sconfitta condannò i lombardi ad accompagnare l'Atalanta in Serie B mentre la corsa-Champions premio' l'Udinese che sopravanzò di un punto la Samp, guadagnando una storica qualificazione [83][84]. Con il Siena capace di garantirsi la permanenza per il secondo anno consecutivo[85], a farne le spese furono Bologna e Parma costrette dalla classifica avulsa a giocare uno spareggio salvezza.
A corollario della stagione ufficiale, la doppia sfida tra le due emiliane vide vincitori i parmensi, capaci di vincere per 2-0 al Dall'Ara, ribaltando così la sconfitta di misura tra le mura amiche e condannando i bolognesi alla retrocessione.
Nell'estate 2006, a seguito dello scandalo noto come Calciopoli — le cui indagini riguardarono 19 partite della suddetta stagione —[86][87] lo scudetto vinto dalla Juventus fu revocato non incorrendo in ulteriore assegnazione.[1]
Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punti valeva la classifica avulsa, eccetto per l'assegnazione dello scudetto, dei posti salvezza-retrocessione e qualificazione-esclusione dalla Coppa UEFA/Champions League per i quali era previsto uno spareggio.
Note:
Il 14 luglio 2006 la CAF revoca lo scudetto alla Juventus.[102]
Il Parma è salvo dopo aver vinto lo spareggio salvezza contro il Bologna.
La Fiorentina è salva per classifica avulsa favorevole rispetto a Bologna e Parma.
Il Messina è escluso dalla Coppa Intertoto per mancato ottenimento della licenza UEFA.
La Lazio è ammessa all'Intertoto per le defezioni di Livorno, Reggina, Lecce e Cagliari.
Il calendario fu sorteggiato il 12 agosto 2004, con l'inizio del torneo previsto l'11 settembre successivo.[103] Furono inserite tre soste (10 ottobre, 21 novembre e 27 marzo) per gli impegni della Nazionale, sebbene la seconda di esse fosse poi dedicata alla Coppa Italia.[103] Il maggior numero di squadre in campionato obbligò poi alla disputa di turni infrasettimanali, programmati al 22 settembre, 27 ottobre, 6 gennaio e 2 febbraio.[103] La giornata del 2 e 3 aprile 2005 fu rinviata per la morte di Papa Giovanni Paolo II, facendo slittare il calendario e portando all'aggiunta di un altro infrasettimanale (20 aprile).[104]
La stagione terminò il 29 maggio 2005, mentre lo spareggio tra Bologna e Parma si tenne il 14 e 18 giugno.
Maggior numero di partite perse: Atalanta, Brescia (19)
Minor numero di pareggi: Brescia, Juventus (8)
Miglior attacco: Juventus (67 reti all'attivo)
Miglior difesa: Juventus (27 reti al passivo)
Miglior differenza reti: Juventus (+40)
Peggior attacco: Chievo (32 reti all'attivo)
Peggior difesa: Lecce (73 reti al passivo)
Peggior differenza reti: Brescia, Parma (−17)
Miglior sequenza di risultati utili: Inter (25)
Partita con più reti segnate: Parma - Livorno 6-4 (10)
Partita con il maggiore scarto di reti: Milan - Fiorentina 6-0 (6)
Individuali
Classifica marcatori
Nella partita Parma-Livorno, finita 6 a 4 per gli emiliani, furono messe a segno ben due quadriplette: Alberto Gilardino per il Parma e Cristiano Lucarelli per il Livorno.[107]
^Comunicato ufficiale n. 250 (PDF), su legaseriea.it, 25 febbraio 2005, p. 8. URL consultato il 15 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2022).
^ Filippo Di Chiara, Siena chiama De Canio, in La Gazzetta dello Sport, 11 gennaio 2005.
^ Lega Calcio, Comunicato Ufficiale 381 del 23 giugno 2005 (PDF), su legaseriea.it, 23 giugno 2005. URL consultato il 3 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2018).
^Qualificata in carica di finalista perdente della Coppa Italia.
^abcLa 30ª, 31ª e 32ª giornata (in programma rispettivamente il 3, 10 e 17 aprile 2005) sono state rinviate in segno di lutto per la morte del pontefice; cfr. nota 104.
^Recupero della gara sospesa il 18 dicembre 2004 al 23' per pioggia, sul risultato di 1-0 per il Messina; cfr. Pioggia torrenziale, rinviata Messina-Atalanta, su repubblica.it, 19 dicembre 2004. e Comunicato ufficiale n. 179 (PDF), su legaseriea.it, 21 dicembre 2004. URL consultato il 26 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2021).
^Referto, su legaseriea.it. URL consultato il 25 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2020).