Il nome del genere deriva probabilmente da un nome generico pre-linneiano usato come epiteto per la specie Anthemis cota ("cota" = tazza).[4][5]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Jacques Étienne Gay (1786-1864) nella pubblicazione " Florae Siculae Synopsis, [exhibens plantas vasculares in Sicilia insulisque adjacentibus huc usque detectas secundum systema Linneanum dipositas]. Neapoli" ( Fl. Sicul. Syn. 2: 866 ) del 1845.[6]
Descrizione
Portamento. Le specie di questo genere sono annuali, bienni oppure, brevemente o lungamente, perenni, con habituserbaceo. L'indumento è formato da peli basifissi (raramente basifissi). Sono specie rizomatose e/o stolonifere; non particolarmente aromatiche.[7][8][9][3][10][11][4]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Altezza massima: 30 - 90 cm.
Foglie. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno, picciolate o sessili. La lamina con forme obovate, oblanceolate o spatolate è di tipo1-3-pennatosetta. I segmenti, lobati più o meno strettamente, spesso si presentano pettinati.
Infiorescenza. Le sinflorescenze comprendono sia capolini solitari che raggruppati in corimbi più o meno densi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale di tipo sia radiato o discoide, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami)). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro, con forme emisferiche, obconiche o ubonate, composto da 40 a 75 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (possono mancare) e fiori del disco. I peduncoli sono snelli o gonfiati a maturità. Le brattee, piatte, ampie e a consistenza spesso cartilaginea (scariose scure o ialine sui margini), sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 3 a 5). Il ricettacolo, emisferico, è provvisto di pagliette, con forme da ellittiche a obovate, piatte, spesso cartilaginee e persistenti a maturità, avvolgenti la base dei fiori. Diametro degli involucri: 10 – 12 mm.
fiori del raggio (esterni): da 12 a 21 per capolino, sono femminili, fertili e disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili o neutri;
fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 80 a 200) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme (a volte pelosa), mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è bianco, giallo o rosa;
fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore può essere giallo o raramente biancastro o rossastro.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifisso che mediofisso. Il tessuto dell'endotecio non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
Gineceo: l'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo (a volte il pappo può mancare). La forma degli acheni è più o meno ob-conica, dorsoventralmente piatta, a sezione rombica con due coste laterali oppure (raramente) una stretta ala e 3 - 10 addizionali coste su ogni faccia. Il pappo di solito è formato da una piccola coppa di squame (auricolate) oppure è assente. Il pericarpo, piuttosto spesso, può contenere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono generalmente assenti.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9] Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo genere sono distribuite in Europa, Asia e Nord America (introdotte naturalizzate).[2]
Tutte le specie spontanee della flora italiana vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[13].
Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province). Comunità vegetali: 2 = comunità terofitiche pioniere nitrofile; 5 = comunità perenni nitrofile; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri Ambienti: B1 = campi, colture e incolti; B2 = ambienti ruderali, scarpate; F7 = margini erbacei dei boschi; G4 = arbusteti e margini dei boschi; I3 = querceti submediterranei
Tutte le specie di questo elenco, nella pubblicazione consultata, sono assegnate al genere Anthemis.
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][10]
Filogenesi
Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Cota (insieme alla sottotribù Anthemidinae) è incluso nel clade Eurasian grade.[3].
Nella struttura interna della sottotribù si individuano due cladi. Il genere di questa voce fa parte del clade comprendente i generi Anthemis, Nananthea e Tripleurospermum.[3] La posizione tassonomica di questo genere è stata messa in discussione più volte (molto vicina al genere Anthemis); tuttavia diverse evidenze (fitochimiche, cariologiche, morfologiche, filogenetiche e altro) comprovano la sua indipendenza. Si differenzia dal genere Anthemis per gli acheni che sono obcompressi indistintamente costolati e per la loro peculiare struttura chimica.[17]
Nella "Flora d'Italia" di Sandro Pignatti le specie italiane di "Cota" sono divise in due gruppi: specie con ciclo biologico annuo e specie con ciclo biologico bienne o perenne.
L’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un taxon dall'altro):[19]
1A: i fiori ligulati (quelli raggianti esterni) sono colorati di bianco;
2A: i peduncoli dell'infiorescenza, alla maturazione, s'ingrossano;
Cota altissima (L.) J.Gay - Camomilla brucia-occhi: l'altezza massima della pianta è di 2 - 8 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Europeo / Ovest Asiatico; l'habitat tipico sono gli incolti erbosi e le colture di cereali; in Italia è una specie comune e si trova ovunque fino ad una quota di 1.300 ms.l.m..
2B: i peduncoli rimangono snelli;
3A: il ciclo biologico delle piante è perenne;
Cota triumfetti (L.) J.Gay - Camomilla di Trionfetti: l'altezza massima della pianta è di 3 - 5 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Sud Europeo; l'habitat tipico sono i pendii aridi; in Italia è una specie comune e si trova ovunque fino ad una quota di 1.200 ms.l.m..
3B: il ciclo biologico delle piante è annuo;
Cota austriaca (Jacq.) Sch.Bip. - Camomilla austriaca: il contorno dei segmenti del primo ordine è oblanceolato e dentato; le pagliette del ricettacolo hanno delle forme obovate e all'apice sono troncate con un lungo mucrone; l'altezza massima della pianta è di 1 - 6 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Est Europeo - Pontico; l'habitat tipico sono i ruderi, gli incolti e lungo le ferrovie; in Italia è una specie rara e si trova nel Nord-Est fino ad una quota di 1.800 ms.l.m..
Cota segetalis (Ten.) Holub - Camomilla balcanica: i segmenti del primo ordine sono divisi in lacinie; le pagliette del ricettacolo hanno delle forme lanceolate e finiscono nel mucrone; l'altezza massima della pianta è di 1 - 3 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono gli incolti, ma è anche infestante le colture; in Italia è una specie rara al Nord e comune al Centro/Sud e si trova fino ad una quota di 1.200 ms.l.m..
1B: i fiori ligulati (quelli raggianti esterni) sono colorati di giallo; i peduncoli dell'infiorescenza, alla maturazione, s'ingrossano;
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.