Il nome di questo gruppo deriva dal suo genere più importante Anthemis L., 1753, la cui etimologia deriva dalla parola greca”Anthemon” (= fiore, abbondante fioritura) poi trasformato in “anthemis” (= piccolo fiore) e fa riferimento all'infiorescenza di queste piante[4]. Questo nome era già usato dai greci antichi per indicare una delle tante specie di camomilla.[5]
Il nome scientifico della sottotribù è stato definito per la prima volta dai botanici Barthélemy Charles Joseph Dumortier (Tournai, 3 aprile 1797 – 9 giugno 1878), botanico, naturalista e politico belga e Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781 – 1832), botanico e naturalista francese, nella pubblicazione "Florula belgica, opera majoris prodromus. - 69.1827" del 1827.[3]
Descrizione
Portamento. L'habitus delle specie di questo gruppo è erbaceo annuale o perenne, ma anche arbustivo e cespuglioso a breve o lunga durata; l'indumento è formato da peli (a volte ghiandolari) medifissi e/o basifissi oppure le superfici possono essere glabre. Alcune specie sono aromatiche. Raramente sono presenti specie spinose e alcune sono monocarpiche.[6][7][8][9][10][11][3]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. La base a volte è legnosa oppure priva di foglie (Xylanthemum).
Foglie. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La lamina varia da dentata-lobata (3 - 5 lobi) a 1-3-pennatosetta.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini o solitari o raccolti in modo corimboso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato, disciforme o discoide, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami). I peduncoli possono essere snelli oppure rigonfi (a maturità). I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, obconiche o ubonate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea (scariose all'apice), sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 1 a 5). Il ricettacolo, emisferico o conico, è provvisto, oppure no, di pagliette avvolgenti la base dei fiori.
fiori del raggio (esterni): sono femminili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili o neutri;
fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme (a volte pelosa), mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è bianco, giallo o rosa;
fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi (o raramente in 4 lobi - Nananthea); i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore può essere giallo o raramente biancastro o rossastro.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifisso (come nei generi Tanacetum e Tripleurospermum) che mediofisso (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[13] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto dell'endotecio non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
Gineceo: l'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo (a volte il pappo può mancare). La forma degli acheni è più o meno ob-ovoide o ob-conica a sezione circolare con alcune coste trasversali (fino a 10) oppure con 3-5 nervature su ogni faccia (Cota) oppure sono triquetri con 3 costole (Tripleurospermum). Il pappo di solito è formato da una piccola coppa di squame (auricolate) oppure è assente. Il pericarpo può contenere delle cellule mucillaginifere (a volte è privo - Tanacetum), mentre le sacche di resina sono generalmente assenti (in Tripleurospermum sono presenti 1 o 2 sacchi di resina abassiali-apicali).
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8] Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo gruppo sono distribuite in Europa, in Asia, in Africa e nel Nord America con habitat da più o meno temperati a subtropicali. Nella tabella più sotto sono indicate in dettaglio le distribuzioni relative ai vari generi della sottotribù:
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae , una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). Da un punto di vista filogenetico, la tribù Anthemideae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Gnaphalieae e Astereae.[17][18]
In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". La sottotribù di questa voce è compresa nel clade "Eurasian grade" comprendenti soprattutto specie europee e asiatiche. La sottotribù occupa inoltre una posizione vicina al "core" della tribù insieme alla sottotribù Matricariinae.[3]
In base alle varie analisi filogenetiche il gruppo delle Anthemidinae è considerato monofiletico specialmente dopo l'ineserimento dei generi Archanthemis e Xylanthemum. La monofilia è supportata dalla particolare struttura (unica nella tribù) del sacco embrionale (carattere apomorfico). Nell'ambito della tribù la sottotribù delle Anthemidinae è strettamente correlata alla sottotribù delle Matricariinae (in effetti da un punto di vista filogenetico formano un gruppo monofiletico ben supportato - anche se in alcune analisi queste due sottotribù formano un clade politomico con la sottotribù Leucanthemopsidinae). La sottotribù si divide un due cladi. Mentre il primo clade (generi: Anthemis, Cota, Nananthea e Tripleurospermum) risulta abbastanza ben definito; il secondo clade (quello del Tanaceto) non risulta completo in quanto ci sono ancora diversi gruppi esterni (in Asia centrale) che sono probabilmente collegati a questo genere e che quindi per il momento lo rendono altamente parafiletico.[19]
Il cladogramma a destra (tratto dagli studi citati e semplificato) è stato ottenuto dall'analisi del DNA di alcune specie dei vari generi della sottotribù. Da esso si nota come la filogenesi della sottotribù sia composta da due cladi (A e B) definiti “gruppi fratelli”.[3]
L'indumento è fatto di peli medifissi oppure è assente. - Le brattee dell'involucro disposte su 1 - 2 file a maturità sono decidue. - Gli acheni sono persistenti alla maturità. - L'apice degli acheni possiede una corona erosa e denticolata. - Il pericarpo è piuttosto spesso con scarse cellule mucillaginifere.
Il portamento è erbaceo, delicato, talvolta succulento. - Le foglie sono 3 - 5 lobate. - I capolini sono molto piccoli (2 - 5 mm). - Le brattee dell'involucro sono disposte su 1 - 2 righe;
Il tipo delle foglie è quasi sempre pennatosetto. - Il ricettacolo ha delle forme convesse. - L'apice degli acheni è sormontato da un piccolo anello crenato o dentato. - Il pericarpo è privo di cellule mucillaginifere e sacche di resina.
I capolini in genere sono solitari. - L'involucro ha delle forme da cilindriche a coniche con 4 - 5 serie di brattee. - L'apice degli acheni è formato da alcune auricole oppure da scaglie.
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.