La Coppa del Mondo di rugby femminile 2002 (in inglese2002 Women’s Rugby World Cup; in spagnoloCopa Mundial de Rugby Femenino de 2002) fu la 4ª edizione della Coppa del mondo di rugby a 15 femminile per squadre nazionali.
La vittoria arrise alla Nuova Zelanda, al suo secondo titolo consecutivo, che in finale batté l’Inghilterra 19-9[1]: fu la prima di tre finali-fotocopia che videro le due squadre contendersi il mondiale fino al 2010.
Storia
Anche l’edizione 2002 fu sostanzialmente un torneo a inviti: non si svolsero gare di qualificazione tranne per un preliminare tra Hong Kong e Giappone, vinto da quest’ultimo, per determinare la seconda squadra asiatica da ammettere alla competizione.
Quattordici delle sedici squadre dell’edizione 1998 furono presenti nel 2002, con l’eccezione di Svezia e Russia sostituite da Samoa e il citato Giappone.
Nel 2002, rispetto all’edizione precedente, le cifre del rugby femminile erano cresciute in molti dei Paesi rappresentati: la Nuova Zelanda dichiarava un incremento del 30% di nuove praticanti solo nell’ultimo anno[2], l’Inghilterra 400 nuovi club sorti tra le due Coppe[2], il Canada un record di 20 000 praticanti[2]; incrementi significativi, in termini di club e nuove giocatrici, venivano registrati in altri Paesi come Irlanda e Spagna[2].
Benché favorita, la squadra campione uscente della Nuova Zelanda entrava nel torneo con l’ombra della prima sconfitta subìta contro l’Inghilterra pochi mesi addietro (la prima partita persa da dieci anni a quella parte)[2], che costituiva un elemento di incertezza sull’esito finale della competizione[3].
Il torneo
In realtà il torneo portò alle semifinali per il titolo tre delle squadre piazzatesi ai primi quattro posti della Coppa precedente, con l’eccezione degli Stati Uniti che, dopo tre finali consecutive, finirono nella poule per il quinto posto: a rimpiazzarli fu la Francia la quale tuttavia si trovò la strada verso la finale sbarrata dalle Black Ferns che si imposero per 30-0 mentre le inglesi chiusero la pratica semifinale contro il Canada con un 53-10 che non ammetteva recriminazioni[4].
La finale, allo Stadio olimpico di Barcellona, vide le neozelandesi vincere 19-9 un incontro con due sole mete totali[5] e confermarsi campionesse del mondo[6].
Fu la prima di tre finali consecutive tra le due contendenti, che per tutto il decennio monopolizzarono il torneo anche se l’esito finale fu sempre a favore delle giocatrici in maglia nera.
Le 16 squadre furono ripartite in 4 gironi di 4 squadre ciascuno (A, B, C e D), e l’accoppiamento riguardò solo la prima giornata; nella successiva le due squadre vincitrici si sarebbero incontrate tra di loro, e così le due perdenti della prima giornata[7].
La classifica complessiva, calcolata su tali due incontri, avrebbe tenuto conto, a pari punti tra due o più squadre, innanzitutto dei risultati degli incontri diretti tra di esse e a seguire della differenza punti fatti/subiti[7].
A seguire, le 16 squadre furono ordinate per seeding determinato prioritariamente dalla posizione in classifica nel proprio girone e, a seguire:
differenza punti fatti/subiti
differenza mete fatte/subite
punti fatti
punti subiti
calci piazzati
Le squadre nei primi 4 posti del seeding disputarono le semifinali per il titolo (Cup), dal quinto all'ottavo quelle per il quinto posto (Plate), dal nono al dodicesimo per il nono posto (Bowl) e quelle degli ultimi 4 posti per il tredicesimo posto (Shield)[7].
Tutti gli incontri furono a eliminazione diretta.
^(EN) New Zealand are World Champions, su irb.com, International Rugby Board, 25 maggio 2002. URL consultato il 3 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2002).
^abcde(EN) World Cup Preview, su irb.com, International Rugby Board, 9 maggio 2002. URL consultato il 3 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2002).