Convenzione sulle armi chimiche
La convenzione sulle armi chimiche (CAC) è il primo trattato sul disarmo delle armi chimiche; inoltre, proibisce qualsiasi attività rivolta a sviluppo, produzione, acquisizione, detenzione, conservazione, trasferimento e uso di armi chimiche e dei materiali ad esse collegati.[3] Assieme al trattato di non proliferazione nucleare, al Comprehensive Test Ban Treaty ed alla convenzione per il bando delle armi biologiche, la convenzione sulla proibizione delle armi chimiche costituisce uno dei pilastri fondamentali su cui si fonda il sistema di disarmo e di non proliferazione delle armi di distruzione di massa. StoriaLa Convenzione sulla Proibizione delle Armi Chimiche di Parigi del 1993 è entrata in vigore il 29 aprile 1997 e ha sancito definitivamente il bando completo di tali armi. L'Italia ha ratificato la convenzione con la legge 18 novembre 1995, n. 496, modificata ed integrata con legge 4 aprile 1997, n. 93. Le due norme di ratifica hanno identificato nel Ministero degli Affari Esteri l'Autorità Nazionale, tenuta a coordinare e sovrintendere alle complesse misure per l'applicazione della convenzione e del trattato sul territorio nazionale. Presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ha sede la Sezione Armi Chimiche, che cura attraverso il sito www.opac496.it la divulgazione delle notizie che hanno interesse per le Società italiane che sono soggette agli adempimenti relativi alla Legge 496-95 e successive modifiche. Il sito dell'Organizzazione dell'Aia per la Proibizione delle Armi Chimiche fornisce una situazione aggiornata delle firme e delle ratifiche.[4] Dal gennaio 2021, 193 stati fanno parte della (CAC).[5] ContenutoPer raggiungere tale fine si adottano sistemi di verifiche internazionale che non solo si prefiggono la distruzione delle armi chimiche esistenti negli Stati parte del trattato, ma anche di tenere sotto controllo la produzione e l'impiego di determinate sostanze chimiche di largo consumo civile potenzialmente utilizzabili anche per fare armi chimiche. Chiunque commetta violazioni alla Convenzione sul territorio nazionale sarà punito tramite sanzioni stabilite dai paesi membri. Per garantire il rispetto della convenzione il sistema di controllo internazionale usa due strumenti:
In determinati casi, sospetti o su specifica richiesta di uno Stato membro, l'OPAC può svolgere accertamenti attraverso ispezioni sul posto per verificare le possibili violazioni riguardanti obblighi della Convenzione, situazioni non indicate nelle dichiarazioni periodiche o accertando l'uso presunto di armi chimiche.[6] Cronologia eventi sul bando delle armi chimiche![]() Stati che hanno aderito alla convenzione sulle armi chimiche Stati che hanno dichiarato di possedere armi chimiche e/o possiedono impianti di produzione di armi chimiche
Fasi previsteIl trattato prevede diverse fasi verso la completa distruzione delle armi chimiche, con possibilità di proroga. Nessun paese ha raggiunto la totale eliminazione entro la data del trattato originale.
La Russia, dopo aver spostato unilateralmente la data di finale adempimento al 2020, ha annunciato il 27 settembre 2017 di voler anticipare la scadenza di tre anni[8]. Note
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